Ogni battibecco provocato da espressioni altisonanti, nelle quali s'intingono sagome di lustrata vulnerabilitá, ricerca il moto perpetuo tra architravi di substrato onirico.
Servendosi di manifestazioni scomposte, ostentando gestualitá incontrollate, costituisce alitante tessitura di diafanitá veleggiante verso l'ignoto.
Estenua gran parte dei trascorsi della mente con strofe avvinte, e parantesi inscidibili dal caos indotto per adulterare sodalizi e collisioni simbiotiche.
All'interno di fotogrammi monocromatici, insinua il nesso sonoro che attrae contraccolpi ed antitesi, allungandone il fiato fino ai limiti dell'equilibrismo.
Manomette premesse fittizie, espressioni sonnambule e ridondanti afflati di raggrinzita argillositá, per salvaguardare densitá remote prive di qualsiasi presagio convincente.
È da un arco assottigliato come vertebra sotto il peso dell'incoerenza, che salpa dardo ruggente, in direzione di grovigli elucubrati ed aromi dispersi in un fagotto di nebbia.
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