venerdì 5 giugno 2020

GRAPPOLI DI AMNIOTICHE ALLEGORIE









Sbandierandosi al soffio d'industriosi mantici, grappoli di amniotiche allegorie attirano gli sguardi, sminuzzano infiorescenze, aromi e passioni della mente.
Come inganni di talento, s'assoggettano ad elusive traiettorie, prosciugano capitomboli deliranti e l'ardore di malesseri concepiti nel limbo dei ricordi.
Chiassosamente volteggiano in ogni stormo di foglie sconfitte dall'autunno, indossando vocazioni da capogiro, remote rimembranze di gestualitá ibernate.
Perforano eteree fluorescenze nel contesto incastonato d'ingenio che alimenta estrosi capricci ed espressive smanie emotive.
Con irrequietezza creativa, partoriscono stupefacenti note d'euforia lessicale, modellano versi al ritmo di passi fugaci, amplificano il dondolio che intralcia l'effetto dell'ipocrisia.
Scombussolano luminescenze crepuscolari, con movimenti sospinti da correnti incogrue e presagi fluttuanti.
Declamano tremiti di parabole fantasmagoriche, scivolano ineluttabilmente come vascelli insensati, catapultando affannate rapsodie verso immagini di trasparenze scriteriate.




    

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