mercoledì 31 luglio 2013

NADIRA ED IL SEMPLICE SEGRETO .











Nadira ha 35 anni , vive in una grande cittá dell'Indonesia .
Si preoccupava costantemente d'essere una buona madre per i suoi quattro figli e d'assolvere i numerosi obblighi domestici , sperando di non trascurare le necessitá emotive del marito .
Svolgeva anche. compiti sociali in un'istituzione semi-governativa , aiutando persone disadattate .
Purtroppo - peró - non era idonea a sopportare tanta pressione .
Ne risentiva fisicamente .
Soffriva di costanti mali-di-testa , disturbi digestivi e cutanei , aveva difficoltá ad addormentarsi la notte .
Era conscia di trovarsi in una situazione di notevole disagio .
Ma - imponendosi di cercare una via d'uscita - s'immergeva sempre di piú in uno stato ansioso , dal quale é davvero arduo svincolarsi .
Cosí la tensione l'avvolgeva ad ogni minima contrarietá e chi ne faceva le spese , spesso , era il marito .
In quella famiglia , l'equilibrio coniugale s'era alterato : Nadira non era piú interessata a svolgere un ruolo d'accompagnamento .
E lui , sentendosi allontanato , lasciava sempre piú spazio agl'impegni di lavoro , finendo per trascurare anche i doveri di genitore .
Ne sorsero frequenti discussioni e litigi .
Si permise che l'impazienza vandalizzasse i buoni propositi , su cui s'era impostata la vita in comune .
Nadira , in particolare , era vittima d'un circolo vizioso : quanto piú si deludeva , meno attraente e realizzata si sentiva , riversando fuori di sé la sua frustrazione , in modo tanto ostile da risultare scostante ed antipatica .
Si stava progressivamente isolando da tutto e tutti .
Contemplava spesso il suicidio , sentiva di non possedere un livello d'energia adeguato per affrontare con successo tutte le vicissitudini quotidiane .
Anche perché , inconsciamente , per dimostrare a sé stessa d'essere ancora in controllo e capace , s'inventava  innumerevoli prove da svolgere in simultaneo .
Una mattina , stava riportando il figlio minore a casa , dopo averlo prelevato da scuola .
Guidava nel traffico convulso , mezz'ora piú tardi del previsto .
Aveva appena risposto al cellulare .
Ascoltando da un fornitore i motivi dell'indisponibilitá di alcuni articoli , s'era chiesta cosa avrebbe gradito il marito per pranzo .
In quell'istante si ricordó che avrebbe prima dovuto preparargli la valigia e che forse non ci sarebbe stato tempo .
Suo figlio le gettó uno straccio umido tra i capelli , proprio quando un paio di ciclisti la stavano superando .
Istintivamente Nadira sterzó di pochi centimetri , rischiando d'urtare il marciapiede .
Non travolse nessuno .
Si spaventó - peró - ripensando a cosa sarebbe potuto succedere .
Capí che la morsa che le bloccava lo stomaco annunciava seri problemi di salute .
Non disse nulla al marito , che vide per pochi istanti prima che scappasse verso l'Aeroporto .
Ma spiegó bene la situazione a Rimba , il giorno dopo, quando qualcuno la condusse a quel Parco .
Concluse il dettagliato racconto con : « Sono molto ammalata , vero ? » esprimendo una convinzione , non una domanda .
Quando Rimba le sorrise e disse : « Sí , sí , molto ammalata , indubbiamente » , Nadira si sentí autorizzata a seguire il processo delle sue deduzioni logiche .
Chiese : « Quali Dottori é meglio vedere ? Di quali Specialitá ? Forse un Endocrinologo puó aiutarmi » .
« Sí , é importante che qualcuno ti guardi dentro . » - il Maestro trattenne una risata . Utilizzó peró il tono di voce di chi sta raccontando una barzelletta .
« Ah , capisco : Medicina Interna ... » - sembró convincersi Nadira .
Soddisfatta , pensó ch'era tempo di lasciare il Parco .
Come se volesse dirigersi immediatamente ad una Clinica .
Il suo accompagnatore peró le fece cenno di ringraziare .
Cosí si prostró con apparente devozione e rimase immobile per alcuni istanti .
Esaurita quell'ultima formalitá , si rialzó e se ne sarebbe andata .
Rimba la trattenne per un braccio .
Le spiegó che : « L'unico Dottore che ti puó guarire sei tu stessa . La tua malattia é facile da diagnosticare  : é la tua anima ch'é stufa di vivere in quel corpo ! » .
Nadira consideró quelle parole farneticanti , senza senso pratico .
Credette di poter vincere la discussione : « Se é una malattia spirituale , io che ci posso fare , non posso vincere il destino ! possiamo solo occuparci del corpo , all'anima che ci pensi Dio ! » .
« Tu sei il tuo destino , tu sei Dio » .
Negli occhi scuri della donna si generó il panico .
Per dissiparlo , Rimba aggiunse , paternamente : « Ascolta . Immagina il tuo corpo come una casa . Se é pulita , luminosa ed accogliente il tuo spirito ci stará comodo e aiuterá a mantenerla in ordine , altrimenti vorrá abbandonarla , per cercarsene una migliore . Per guarirti devi semplicemente ammettere ch'é cosí ! » .
Ne seguí una fitta discussione :
- « Ho sempre avuto una grande forza di volontá , eppure mi sono ammalata lo stesso ! »
- « Il problema é che ti sei mantenuta fuori di casa , passavi il tempo a dipingere la facciata , immaginando che all'interno fosse tutto in ordine . »
- « Non credo : la mia mente s'é sempre imposta di stare bene ! »
- « Certo , la tua volontá esiste ed é positiva , ma é male indirizzata .»
- « Ma come ? che potevo fare di piú ? »
- « Un semplice passo necessario : calarti al livello dove puoi fare la differenza . »
- « Quale livello ? »
- « Chiedi alla tua coscienza di fornirti l'indirizzo ! »
Quel consiglio fu molto utile a Nadira , che imparó a respirare a fondo ed a guardarsi dentro , smise d'imporsi mille incombenze inutili .
Lasció spazio sufficiente alla sua anima , in modo che non si sentisse piú costretta , limitata da un corpo che non le apparteneva .
L'Amore la rigeneró , tornó in perfetta salute , senza ricorrere a Dottori e medicine .












martedì 16 luglio 2013

IL BUIO DI CHI NON SA AMARE ABBASTANZA .











In quel Parco insonne , somatizzante , la vita di Rimba scorreva come un impasto semi-liquido che si deglutisce senza masticare .
A scandire il tempo ci pensava il ritmo del globo terrestre con i suoi vocaboli variopinti , battiti d'ali d'un vento , umido come nubi che si scordino dov'é il mare e si rincorrano in un sogno luccicante .
E , quando il sole di metallo opaco lasciava il suo corridoio di cemento , apparivano caricature di fuliggine fluorescente e , dal fogliame denso , si scatenava un applauso fragoroso .
Alla fine della giornata miriadi di bottoni luminosi scandivano il movimento di macchine pesantissime , disarticolate , che , mormorando , si dirigevano , lentamente , verso la scala che porta al di lá dell'orizzonte .
Ma - spesso - non era la notte scura a subentrare in scena .
Ci si sentiva tutti avvolgere da un chiarore evanescente , un lenzuolo strappato , inutile per nascondersi .
L'aria sapeva di naftalina ed impregnava , come un fumo di lampade a petrolio .
Le persone assumevano connotati surreali , esagerati , e Rimba si vedeva circondato da ombre tremule come barche riflesse sulla superficie d'un fiume , ondeggianti in un mare di colori fatui .
Solitamente , era proprio all'imbrunire che il suo corpo si rivelava poco reattivo .
Sentiva il bisogno d'assopirsi .
Ma , per non deludere nessuno , allontanava la stanchezza ., motivandosi la mente .
Sollevandosi di peso , appoggiava entrambe le mani ad un sostegno conficcato nel terreno .
Assumeva la stessa posizione , maestosa , d'un albero che sfidi le intemperie .
Accolse cosí una giovane donna , eccessivamente pallida , che gli s'avvicinó una sera .
Non gli fu subito possibile capirne l'etá , decidere se fosse ancora un'adolescente o una persona adulta .
Notó che trascinava un ragazzo avvinghiato ai suoi piedi scalzi .
Coperto soltanto da una maglietta , che occultava appena i pochi peli del petto .
Anche prima che dalle bocche d'entrambi uscissero parole , s'udirono suoni articolati , liturgici , forse emessi dal rotolare di quel fragile corpo ossuto contro il terreno pietroso .
Echeggiarono come la musica d'un tamburo , mentre un cupo senso d'aspettativa s'impossessava dell'attenzione dei presenti  ,
Poco dopo , la ragazza spiegó il motivo della visita :
« Sono venuta a farmi perdonare ! »
Aggiunse di sentirsi molto male , di non riuscire a sopportare il rimorso provocato da non specificate " azioni ignobili " .
Urló , supplicando aiuto , convinta che Rimba le avrebbe mostrato il cammino perduto .
E , senza aspettarne il parere , chiese concitatamente in che modo fosse possibile onorare tutta la sua saggezza .
Formuló la domanda : « Un monumento , una statua d'oro massiccio , ricorderá degnamente al Mondo la tua importanza , Maestro ? » .
Poi , accasciandosi al suolo , esausta , avvolse in un abbraccio il viso del compagno , che le era rimasto silenziosamente accanto , come se volesse impedirgli d'ascoltare .
La risposta fu immediata :
« Nessuno mi deve , né puó , esaltare con feste o con altri onori mondani .Sapete che non amo il lusso e l'ostentazione . Ma vorrei sí essere ricordato . Non come persona da idolatrare , ma come umile esempio da seguire . »
La ragazza credette d'aver capito il messaggio .
Affermó che , allora , avrebbe raccontato a tutti di quanta bontá lui fosse dotato .
Ma solo riuscí a pronunciare l'inizio delle sue intenzioni .
A lei Rimba rivolse parole destinate a tutti noi :
« Il mio animo non é superiore al tuo , né a quello di nessun'altro . L'Amore nasce spontaneo ovunque c'é un raggio di sole . Dobbiamo solo coltivarlo , farlo crescere rigoglioso , fino a che diventi la nostra casa eterna . » .
Tutti i presenti lo ringraziarono devotamente per la pazienza e l'affetto dimostrato .
A loro disse che il modo migliore per sdebitarsi é quello d'amare con ancor maggiore intensitá .
D'allora , ogni sera che piove nel giardino di Rimba , appare un arcobaleno di mille colori .
È li che Rimba invita tutti ad abbeverarsi .










lunedì 8 luglio 2013

LASCIATE CHE I VOSTRI CORPI BALLINO CON GIOIA !!











Giakarta presenta condizioni climatiche di tipo tropicale .
C'é sempre umiditá elevata , data l'ubicazione geografica vicinissima all'Equatore .
Piove torrenzialmente durante i mesi invernali , da Dicembre a Marzo .
Si verificano poche ondate di calore eccessivo : la temperatura massima non supera quasi mai i 31º ed é costante tutto l'anno .

Rimba consideró sempre le bevande imbottigliate come una trovata commerciale , inutile surrogato d'un bene preziosissimo , l'acqua che copiosamente viene offerta dal Cielo .
Ma - quella sera d'estate -accettó di bere succo di limone e thé freddo , che un gruppo di pellegrini gli porse in un contenitore metallico , di forma e dimensioni simili a quelle d'un bambino .
Tentó d'appagare cosí una sete insolita , proveniente da un soffocante senso di oppressione .
Forse a causa dell'attivitá vulcanica in qualche isola limitrofa , il termometro non accennava a scendere , neppure dopo il tramonto .
Anche lí , nel Parco , eletto a dimora fissa , perché tanto congeniale ai ritmi biologici , l'afa si stava dimostrando insopportabile , nessuno riusciva a riposare .
Sistemata in due circoli concentrici , una piccola folla si raccolse intorno all'albero , sotto il quale Rimba cercava di dissetarsi .
Tutti attesero pazientemente che la conversazione s'installasse in modo spontaneo , nessuno osava pronunciare una parola .
Ma , in quel silenzio , si stabilivano comunicazioni profonde , si respirava un calore umano che - al contrario di quello atmosferico - aiutava il tempo a passare piú rapidamente , e invogliava a rilassarsi .
Cosí , quando Rimba chiese se qualcuno fosse pronto a raccontare i suoi problemi , sorsero , curiosamente , da una mezza dozzina di persone , domande relative allo stesso argomento .
Come se si fosse concordato , previamente , un tema da svolgere in quella riunione : L'IMPORTANZA DEL CORPO !
Anche se spesso verteva l'enfasi sul lato spirituale , non si creda che Rimba fosse come quei Guru totalmente avulsi da realtá materiali .
Incominció a chiarire il concetto , ricorrendo ad un'allegoria elementare : « Chi , credendo d'esaltare la propria anima , sminuisce l'importanza del corpo , delle funzioni biologiche e dei sentimenti ad esse correlati , si sbaglia terribilmente . È come chi , lanciandosi verso una meta , si dimentica della natura del terreno su cui corre . Prima o poi cadrá pesantemente , rimettendo in discussione i progressi che abbia compiuto . »
Durante una breve pausa , si guardó attentamente attorno .
Notó pochi sguardi interrogativi da parti di coloro che ascoltavano , e , quindi , si sentí incoraggiato a continuare : « Ci sono molti conflitti su questo pianeta infelice , ma di certo il piú stupido é quello combattuto da coloro che invitano ad uccidere il corpo per salvarsi l'anima , senza capire che l'interazione dei due elementi é fondamentale per compiere la missione terrena . È con uno strumento che suoniamo musiche sublimi , non basta immaginarsele con il pensiero . »
A quel punto una ragazzina , ch'era rimasta a lungo rannicchita ai piedi della mamma , come addormentata , sollevó una mano tra le teste di due adulti , seduti proprio davanti a Rimba .
Attiró l'attenzione di tutti e le venne concessa immediatamente la parola .
Non riuscí a completare frasi ben articolate , ma affermó , comunque , di credere che siano le esigenze fisiche ad allontanarci dalla via che porta al progresso personale .
Sorridendo con infinitá dolcezza , Rimba rispose :
« Come te la pensano anche i sacerdoti di tante religioni . Dimenticano che , al contrario , é attraverso esperienze concrete che possiamo migliorarci , di certo non astraendoci dal corpo . Proviamo desideri e passioni , bisogni materiali e debolezze naturali perché ci sono necessari per confrontarci con noi stessi , apprendere , o metterci in condizione di riparare errori compiuti in passato . »
Tutti annuirono , convinti .















martedì 2 luglio 2013

UNA STRANA FAMIGLIA .









Il viso di Rimba , come per molti della sua etnía , permette di dissimulare facilmente un sentimento di sorpresa .
Anche quando i suoi connotati non assumono un atteggiamento enigmatico o distaccato , sono cosí armonici e proporzionati da sembrare inalterabili , poco espressivi .
Gli occhi bruni , adagiati al centro della linea immaginaria che misura la distanza tra le tempie , possiedono una forza pacata , incutono rispetto ma infondono , sempre , sentimenti di pace .
Non si lasciano influenzare , né dall'intensitá della luce ambientale , né , tantomeno , da oggetti e persone che vedono attorno a sé .
Due perle rare , incastonate in uno scrigno millenario .
Da dove i raggi del sole rifuggono , riflettendosi altrove , come timorosi d'alterare il perfetto equilibrio d'una espressione universale .
Eccezionalmente - peró - anche Rimba manifesta segni di stupore .
Cosí le sue pupille si vestono d'una patina dorata , riflesso d'intensi movimenti .
Ma , puntigliosamente , cerca sempre di ricomporsi , di non trasmettere i sentimenti che lo pervadono .
Di solito ottiene che nessuno sospetti della sua agitazione interna .
A meno che non si tratti d'una situazione davvero sconvolgente per lui ,
Come quando ricevette la visita di Kade , accompagnato dai due nipoti .
Davanti a loro , per lunghi istanti , si mostró confuso , vittima di dubbi profondi .
Mai prima aveva considerato un argomento scabroso .
Grazie alla saggezza ereditata chissá come , pensava d'essere in grado di fornire consigli pratici per qualsiasi situazione che gli venisse proposta .
Ma , in quel caso , ascoltando le parole di quell'uomo ormai vicino alla fine della sua esistenza terrena , si rese conto di non sapere come aiutarlo .
Richiese allora un aiuto trascendente e cercó di visualizzare il problema .
Il vecchio gli si presentó come lo zio dei due giovani : Sudomo , bell'uomo di 30 anni , dall'aria radiosa e soddisfatta e Susanti , sua ombrosa sorellina , ancora adolescente , adornata di sensualitá e delicatezza .
Disse di considerarli come due figli e d'essersi impegnato ad allevarli con grande affetto , dato che suo fratello non seppe mai assumersene la responsabilitá .
Non parló molto della mamma dei due , limitandosi ad affermare che é una prostituta , alla quale non si puó fare affidamento .
Mentre ascoltava una descrizione farcita di termini misurati , ed il piú possibile generici , spesso ripetitiva , come se non si riuscisse a completarla , Rimba rivolse la sua attenzione a Sudomo e Susanti .
S'accorse di poter facilmente sovrapporre l'immagine di uno a quella dell'altra .
I due si tenevano per mano , sostenendosi a vicenda in modo molto intimo e poco convenzionale ; di certo non si preoccupavano delle apparenze .
Non fu necessario che rivelassero esplicitamente quale tipo di rapporto li unisse .
S'impose il silenzio , prima che Kade trovasse il coraggio d'ammettere che anche lui ne é parte .
Data la straordinarietá delle circostanze , Rimba non ricorse al libro blu .
Annuí con la testa un paio di volte , come se volesse rispondere affermativamente a domande non formulate .
Poi alzó l'indice della mano destra , fino a che si sentí pervadere da un'ispirazione di lontana provenienza , un flusso magnetico che si trasformó in suoni pronunciati con la bocca semisocchiusa :
« È nella stessa famiglia che spesso si radunano spiriti che , altrove , non potrebbero risolvere i problemi ereditati da un passato tormentoso . »
« Che dobbiamo fare quindi ? » - chiese Sudomo , rivelandosi per un'istante molto ansioso .
Susanti lo guardó intensamente , forse irata , sentendosi tradita dal tono di quelle parole .
Non aggiunse - peró - alcuna opinione , scrollandosi appena nello scialle che la copriva fino alle caviglie .
A Kade nessuno fece caso , non si sa come reagí all'iniziativa del nipote .
Comunque , tutti tornarono a tranquillizzarsi , quando udirono la risposta :
« Condividete pure lo stesso letto , ma cercate , ora , l'armonia che i vostri corpi non conoscevano , quando si tirannizzavano a vicenda . Soltanto cosí non cadrete piú in basso ! » .
Purtroppo qualcuno riferí all'Autoritá il colloquio , e ne derivarono molti guai a Rimba .
Venne accusato d'incoraggiare l'Incesto , di seminare il peccato,  e di voler stravolgere l'ordinamento giuridico dello Stato .
Si salvó da conseguenze ancora piú gravi - evitando un processo dove probabilmente sarebbe stato condannato - perché un politico molto influente prese le sue parti , spiegando che le intuizioni d'un saggio sono sempre difficili da interpretare .
A me , invece , pare chiarissimo il messaggio di chi indica la strada dell'evoluzione morale e materiale .