martedì 28 marzo 2017

LAAD LADAU .










A mio modo di vedere , Antropologia e Astrobiologia sono discipline scientifiche molto compatibili ed interdipendenti .
Sono - infatti - profondamente convinta che , ogni tribú terrestre , si sia originata in qualche remota localitá cosmica , prima d'insediarsi dove , ora , costituisce una presenza peculiare .
Venirne a contatto é - quindi - un po' come compiere una missione spaziale .
Quando , agli inizi del XVIII secolo , i primi occidentali raggiunsero la parte piú densa della foresta tropicale , che caratterizza la parte centrale dell'isola di Papua , in quella che , oggi , si chiama Nuova Guinea , vennero accolti con grande ostilitá dalle popolazioni native .
Soltanto nel corso di sistematiche esplorazioni successive , condotte da osservatori scientifici intenzionati a rispettare e proteggere gli usi e costumi locali , si stabilirono rapporti pacifici , di reciproca fiducia e collaborazione .
Allora , molti segreti ancestrali vennero rivelati , tra i quali anche una curiosa forma d'iniziazione sessuale .
È , ancor oggi , praticata da un manipolo di abitanti d'uno sperduto villaggio sulle montagne boschive , che s'affacciano sulla costa occidentale dell'isola , dove , due immensi estuari , si sfiorano per lunghi tratti , senza arrivare mai a congiugersi .
In quei luoghi , che c'appaiono inospitali , soltanto perché il genere umano non li ha ancora potuti stravolgere , vige il totale rispetto delle Leggi Naturali , gli abitanti si sforzano costantemente d'armonizzarsi con l'ambiente che li ospita .
In una radura prossima ad una capanna isolata , adibita a centro d'appoggio per rare attivitá agricole , campeggia un albero quasi totalmente sprovvisto di fogliame , tozzo é il suo tronco levigato , non piú alto d'un corpo umano adulto , di colore tenuamente variegato .
Non é particolarmente appariscente .
È - peró - impossibile ignorarne la profonda fenditura , che s'allunga verticalmente fin quasi a raggiungere il terreno .
Nella lingua autoctona , per indicare , sia quel curioso vegetale , che la cerimonia a cui periodicamente viene sottoposto , si dice : « Laad Ladau » .
In Italiano , il termine « Origine » riflette l'intrinseco significato , ma , forse , trascura il lato descrittivo dell'espressione usata localmente .
Ad ogni modo , nessuna parola specifica puó agevolare il racconto di manifestazioni a cui non si é abituati .
Auspico - quindi - che ricorriate a fertile immaginazione !
Dato che , ora , posso contare sulla vostra collaborazione , mi limito a descrivere gli eventi , senza pretendere di compenetrarne la logica , né invischiarmi in commenti personali .
In quei luoghi , é consuetudine che la prima attivitá sessuale , d'un ragazzo che entri in pubertá , si svolga a contatto con Laad Ladau .
Non si creda che sia solo sfogo naturale , né puerile masturbazione , incoraggiata da un rituale primitivo .
Accompagna - invece - la profonda esigenza vitale , che , gli abitanti di quella tribú , manifestano nei confronti di tutti gli elementi biologici presenti nell'ambiente .
Di conseguenza , durante la cerimonia d'iniziazione , come preambolo anche d'un minimo coinvolgimento fisico , si deve stabilire unitá d'intenti tra le varie componenti della foresta .
A tal fine , tutti i presenti invocano la Natura , supplicandola d'unire la sua forza alla loro , ed accettando l'Amore , come artefice del supremo dono .
La comunitá si raccoglie cosí in preghiera per alcune ore , prima che il ragazzino venga condotto alla presenza dell'albero .
L'unico indumento che indossa , é una sottile cintura di fiori , la quale , essendo appoggiata ai fianchi , copre appena il pube rasato , adornandolo in maniera splendida .
Quando , poco dopo , inizia la dinamica di accoppiamento , il pene totalmente eretto , entrando in Laad Lalau , si muove per conquistarsi il privilegio di depositare la luce del suo seme nella cavitá oscura  .
Pur non essendo un rapporto sessuale convenzionale , la sua finalitá é sicuramente la stessa .
Sí , perché , pur non stabilendosi compatibilitá biologica procreativa , quell'abbraccio sancisce un patto di profonda cooperazione e rispetto , come avviene tra un uomo ed una donna che si amano e si fondono intimamente .

 



giovedì 23 marzo 2017

SPROFONDARE NEL MARE DELLA FELICITÁ ...








Milioni d'imbarcazioni , di tutte le forme e dimensioni , costellano il Mare della Felicitá , lo percorrono incessantemente .
Ognuna di loro é pilotata da un pensiero , emozione della mente che , vibrando in sintonía unversale , dovrebbe viaggiare al di sopra di qualsiasi perturbazione .
Invece , frequenti collisioni producono danni che compromettono la navigazione .
Istintivamente , allora ,  ci s'aggrappa al timone , nel tentativo di mantenersi a galla , di non naufragare negli abissi sottostanti  .
Non si capisce che la Felicitá risiede proprio lí , e che , per raggiungerla , ci si deve liberare del vascello su cui si é adagiati .

venerdì 3 marzo 2017

DRAKOK ED IL SICOMORO .









Oggi vi racconto d'un grande Amore .
Pur essendo infinito , risiede e prospera in un luogo particolare , dove vivono creature che si nutrono esclusivamente di quanto raccolgono dagli alberi .
In quell'ambiente un solo vento marino determina il corso delle stagioni .
Quando spinge le nuvole impietosamente al di lá delle montagne , impedendo loro di scaricarsi sulla vegetazione , l'attivitá biologica che si manifesta é minima .
Di conseguenza , le creature patiscono la fame per lunghi mesi , ricorrendo a saltuari pasti artificiali .
Ma , dopo un periodo di condizioni appropriate , la cui durata é solitamente di poche settimane , abbondante é la fruttificazione di varie specie botaniche .
Al numeroso gruppo d'individui che beneficiano appieno dei doni generosamente messi a disposizione dalla foresta , non appartiene Drakok . giovane discendente della piú antica delle razze universali .
Osservando il suo comportamento , é facile notare quanto sia preminente l'inadattabilitá al sistematico pragmatismo che caratterizza gran parte delle creature .
Ogni mattina , percorre cammini che si snodano tra fogliame molto densi , ancor prima che l'alba si affermi .
Raggiunge cosí l'unico sicomoro che si erge imponente in quel'angolo di mondo .
E lí , invece d'arrampicarsi su quel tronco , o scuoterlo , per appropriarsi delle infiorescenze carnose che le creature considerano prelibate , Drakok sceglie il silenzio per parlare d'Amore .
Nei momenti di raccoglimento che l'ombra di quelle fronde favorisce , ringrazia per i frutti dai quali sempre si manterrá distante , e per la protezione di cui mai usufruirá .
Chi non obbedisce alla logica dell'interesse , rischia di giocarsi la reputazione,  ma vive la stessa enorme felicitá dell'albero che si dona ai quattro venti .