Bacheche saturate da fardelli d'emotivitá contagiose, non accolgono ovattati ricordi che lustrino atmosfere perspicaci ed addomestichino tentacoli irrequieti.
Privilegiano sfumature abboccate di minuzzoli putrefacenti, impeti incerti, ossessioni amplificate da malìe inclementi.
Come ghirlande di rubini che occhieggino farfalle intente a seppellirsi in corolle di fiori senza stelo, scivolano nel baratro, per depositarsi sul fondo, pensieri agghindati di malignitá mielata e tracotante.
Grovigli di sospiri invaghiti da stupori e controsensi, pullulano sulle labbra della nebbia, soffiano aromi seducenti dentro al cerchio dei trastulli esistenziali.
Neutralizzano qualsiasi barlume di sapienza e maturitá, istigandoci contro le forze incerte che rimbalzano da una dimensione all'altra.
Parabole bisbigliate a rigagnoli di enfasi austere, svaniscono rapidamente, sembrano geroglifici sulla superficie d'una colata di lava, cangiante come la sequela dei contrattempi.
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