Tortuosamente intriga, ogni sguardo serrato che evapori pozze di sudore e barbagli iridescenti.
Idealizza riverberi di carezze accennate e proiezioni d'enfatico stupore.
Inganni e sommosse l'acquietano, mentre, all'orizzonte, nostalgiche compulsioni incidono come aculei d'infinito.
Consuetudini riflesse in languidi mormorii striati, se si sovrappongono ad intenti eccezionali, propagano il silenzio indelebile di immaginazioni languide su palcoscenici acquiescenti.
Misurano richiami ansimati e compatte resistenze, obbligando sgargianti memorie a collidere in arterie dove scorrono realtá bollenti e sonore follie.
Culminando allusioni ed incantesimi, il nettare distillato dallo stagno dei dolori, snoda il suo percorso in cielo aperto, dove accompagna sospiri d'una orchestra di fiati.
Freme scavalcando l'odio nascosto in avvenenti densitá della mente.
Offusca vampate di fluidi intrusivi, migra cronache annusate in apnea, gridate con stridore compiacente, per trasformarne gli enigmi in petali di rosa.
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