giovedì 21 maggio 2020

PENSOSI RICHIAMI SOLITARI









Pensosi richiami solitari, spigoli d'attimi sgarbati, radunati a danzare in imperfezioni del profondo, umettano i rantoli emessi ad ogni passo.
Avvertono motivi inconsistenti, lacerano innocue parabole accendendo atmosfere ampliate dal mito del silenzio, ulcerano l'effervescenza di equinozi rimbalzanti, scenografie impalcate rivestite di versi immaginosi.
Accatastano improbabili architetture, contagiando estensioni dello strapiombo convulso d'ipnotismi frammentati.
Discostano arterie colme di sospiri oscillanti, seminano effimere briciole di menzogne immaginate.
In controluce, incrinano la deriva scoscesa di lacere bavatte che s'affacciano sul baratro di frasi affrante, pronunciate nella solfa amorfa frastornata d'arabeschi.
Stretti nella morsa di vertigini caducate, sono affreschi sfumati, assonanze scosse di partiture sillabanti, fuggevoli scrosci di fragorosi dissapori, svettano da foreste fuligginose, circondando capricci e gemiti abusivi.



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