Nella fetta d'ambra tostata a rilento si concentrano rughe spianate, segnali muti, e vibrazioni d'energia acuta, imprimendo bisbigli e rintocchi al tamburaggiare fluente del magnetismo illimitato.
S'appagano cosí paludose estensioni, palpiti fuggenti dal declivio celato nel ricordo d'ingenti insignificanze.
Respinti dalla coscienza, sospiri accresciuti d'ingannevoli, conturbanti, essenze, si sistemano per fremere violando l'esaltazione di sentimenti, nella gabbia dove risiedono ingaggi circolari e sementi carbonizzate.
È in frammenti di cosmo che, il volare inabile ed inappropriato, si tinge di sfumature inquietamente impudenti, frenesie accentuate dal tocco insistente della solitudine che riflette il fondo d'un mare prosciugato.
Con fragile battito d'ala, farfalla infrange il tepore della brina, interpreta il sogno che albeggia ogni giorno in labbra vellutate, sollazza il vuoto attutendo pantomime vissute a rovescio, provocanti languori di ombre annodate.
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