mercoledì 13 maggio 2020

I PENSIERI SOPPIATTI DELL'EMOTIVITÀ EMANATA DALL'OBLIO










Circuiscono disegni e sopite bocche arse nel desertico malumore, asfaltano fissure ansimanti, svelando linee allontanate con fragore, i pensieri soppiatti dell'emotivitá emanata dall'oblio.
Coagulano respiri effimeri, collidono superlativi e teoremi, alienandoli in ondulazioni impalpabili che sfiancano tempeste, stingono acquarelli tappezzandoli di sfumature languide, leggono, a voce alta, i mutamenti dell'umore, dietro ombre incostanti che celano i tonfi delle stelle.
Dalla scorza del loro vapore catalizzato, trapelano rilievi intrepidi, straripano frutti esotici, gemono voluttá d'istrumenti oltrepassati dalla gestualitá d'orchestranti vestiti ritualmente.
Sbriciolano l'esaltazione densa che, dall'argine degli enigmi, rapprende emozioni, soppesate come squilli di penombra e promiscui tentacoli trasparenti.
Disperdendosi in flebili rivoli di dolore, sussurrano un tracciato illogico, avvolgono mani indecise con foglie accartocciate e smunte, dilatano le funi che sostengono sguardi furtivi e fiati evanescenti, beffano i tocchi impudenti, scostandoli dalla veste del loro senno.



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