Imbrattano specchi, alla ricerca d'un significato perfetto, gli attimi dedicati a scolpire cristalli d'introspezione sopita e boccheggiante.
Spregiudicatamente, allontano la mente dai fruscii flautati che sbordano i ghirigori di prospettive svolazzanti.
Avanzano a passi lenti e concentrici, ma, nell'intonaco grezzo con cui ricoprono languori inesigibili, divaricano disegni d'aria, procaci sfumature e slavine di coriandoli.
Si concedono l'intreccio di giri di lingua, mischiando accalorati nettari con situazioni scostanti e rapimenti di realtá selvagge
Inglobano mosaici di versi inteneriti ed infranti per confezionare rigogliose genialitá, assaporandole dietro al velo di memorie estemporanee.
Sbandano in strade senza curve, inchiostrando creazioni frammentate, scavalcando l'oscillare intermittente di sagome mute e bagliori insidiosi.
Gemono come il susseguirsi di frastuoni emblematici che percuotono crepuscoli con strali d'allegorica dedizione.
Nel loro abbraccio, il baluginare d'incertezze assetate d'adorni rugiadosi, esorcizza l'emotivitá di brividi storditi.
Sciarade, edulcorate dal fremito ammiccante d'illusioni acerbe, possono asfissiare coriacei paradigmi, asimettrici segmenti ed ingordi boccioli d'umore prorompente.
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