sabato 5 marzo 2016

SEDERSI IN PLATEA ...










Molti , invece di salire sul palcoscenico ed esporsi allo scrutinio pubblico , rimangono seduti in platea , osservando lo scorrere della propria esistenza terrena .
Credono di poter vivere indisturbati , illudendosi che la pace s'istalli , quando non s'assume alcuna responsabilitá .
Ma costruiscono soltanto una falsa tranquillitá , destinata a disintegrarsi sptto i colpi d'un minimo contrattempo .
Non evitano di soffrire , astraendosi dai doveri che la condizione umana comporta .
Al contrario , si calano in un ruolo improduttivo e dannoso , dato che disperdono molte occasioni propizie per confrontarsi con la parte migliore di sé stessi .
Non é , infatti , fuggendo da problemi e difficoltá che s'acquista la consapevolezza della propria forza di sopportazione , basata sui requisiti morali di cui si dispone .
È estremamente distorta la percezione dei sentimenti positivi , se non li si prova in prima persona : lo spettatore solo li vede rappresentare , non ne viene coinvolto .
Perde , cosí , nozione di quanto possa nutrirsi e crescere moralmente , s'é disposto a sforzarsi per affermare il potere dell'Amore genuino .
In pochi istanti , il dramma si trasforma in commedia , per chi ha il coraggio d'assumerne la regía .
Altrimenti , ci si mantiene in attesa d'episodi felici che , o non si presentano , o si é incapaci d'apprezzare in modo profondo .
E , quando s'arriva alla fine della vita , invece di vedersi di fronte il sipario che cala poco-a-poco , s'assiste , con sorpresa e sgomento , al processo opposto , quello che rivela , per la prima volta , l'ampiezza della scena , dalla quale ci si é colpevolmente esclusi .

                                                                                   Messaggio spirituale ricevuto l'8 di Febbraio .





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