Tra le pagine del libro della sua vita , ognuno conserva fiori raccolti un po' dovunque .
Li lascia lí ad essicare , dimenticandosi di tornare ad ammirarne la bellezza .
La pratería umana é punteggiata di meravigliose macchie colorate , ma raramente , chi la percorre , si sofferma ad osservarle .
Preferisce cavalcare fissando l'orizzonte irrangiungibile , ignorando , cosí , ogni occasione d'allegria .
Eppure il paesaggio é sublime , il clima mite , soffia un venticello benevolo , ed amene presenze viaggiano sempre al lato di chi ne apprezzi la compagnía .
Basta guardarsi attorno , per sconfiggere solitudine ed amarezza , ma , chi si rinchiude nella cella dell'egoismo , vede soltanto il buio , che finestre murate non possono illuminare .
Teme le pioggerelle di primavera che la vallata accoglie con sollievo , mentre si riveste d'un manto iridescente .
Di cemento non si nutrono i fiori , e , scoraggiandone la crescita , ci s'inaridisce il Cuore , rischiando di morire di sete .
Si deve , invece , uscire a capo scoperto anche in giorni tempestosi , evitando di ripararsi , ed accettando che , ogni goccia di pioggia , é un prezioso dono inviato da molto lontano .
La Natura premia sempre chi si sforza e non si risparmia ; attribuisce valore alle mancanze umana , quando s'originano dal contatto con difficoltá e disgrazie .
È molto meno clemente nei confronti di chi pratica isolamento inerte ed improduttivo .
Ammira i fiori chi , nel suo giardino , li coltiva con Amore .
Chi soltanto li nasconde tra le pagine d'un libro , se ne priva , trattandoli come vestigia inanimate , piú insulse di soprammobili di plastica !
Consigli spirituali ricevuti il 27 di Febbraio .
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