venerdì 6 novembre 2015

LA SOLITUDINE SPIRITUALE ...









Ben evidente appare , all'Uomo , l'implicazione sociale della sua presenza sulla Terra .
Ne nasce , di conseguenza , un'attiva interazione , che comporta serie responsabilitá , ma che permette d'emanciparsi , usufruendo del contesto comunitario .
Inevitabile , imprescindibile cooperazione , anche se ancora primordiale e , spesso , macchiata da indelebili segnali di finzione settaria .
Poi , al momento del distacco dall'involucro corporale , lo spirito dovrebbe sentirsi svincolato dai condizionamenti terrestri .
Parrebbe - quindi - naturale che rifugga d'ogni forma d'aggregazione sociale , valorizzando la propria indipendenza ed autodeterminazione .
Quasi sempre - peró - si verificano circostanze particolari , che non incentivano alcuna liberazione spirituale .
Nella spazio infinito , a cui ha accesso , un'anima disponibile , costruisce ed alimenta , relazionamenti edificanti e paritetici , privilegia una reciproca collaborazione , rinunciando alla propria autonomia .
Chi - invece - ricerca la solitudine , rifugge dai suoi consimili soprattutto per vergogna , non sentendosi all'altezza della loro evoluzione morale .
Il migliore ausilio che si possa offrire , é un pensiero affettuoso , rivolto a quegli spiriti che , nell'altra dimensione , non usufruiscono d'alcuna compagnia , e vengono esclusi da meccanismi di reciprocitá .
Vittime dell'imprevidenza , sperimentano , ora , l'infelicitá piú cocente , quella provocata dal sentirsi ignorati ed inutili .
Pregiamo che , presto , la loro sconfitta si trasformi in motivo di riscatto , che sáppiano riguadagnarsi la stima di chi li ha amati , e vengano riaccolti , benevolmente , nella comunitá cosmica .

                                                                         Messaggio psicografato il 22 d'Ottobre .






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