L'approccio esistenziale che s'impone d'occultare la luce del cuore , permette di conoscere ed amare molto poco , aumenta la distanza da sé stessi .
Fornisce una valutazione molto ottusa , ed errata , delle componenti , che propellono il viaggio verso la felicitá eterna .
La sicurezza , che il selvaggio ostenta nell'intricata vegetazione della foresta , lo porta ad autoescludersi dalla ricerca d'ambienti alternativi .
Vive , cosí , senza considerare luoghi , dove s'incontrano opportunitá di confronto e crescita emozionale .
Chi - invece - esplora ogni eventualitá , e non si soddisfa con facili conquiste , dimostra maggiore maturitá e saggezza .
Riesce ad intravedere una logica superiore , anche quando la malattia gli preclude molte attivitá fisiche , provocando disarmonia e dolore .
Sa che , il suo corpo debole e vulnerabile , é mezzo potentissimo d'introspezione spirituale , e non ne sottovaluta le implicazioni evolutive .
In realtá , sempre conviene riconoscere , nello squilibrio , un meccanismo meraviglioso , che stimola il dominio di passioni e difetti in grado di svilire l'amore , opzione primaria in qualsiasi processo autoconoscitivo .
Si smetta di considerare le patologie organiche come infortuni o castighi del destino .
Rappresentano opportunissime scelte spirituali , per mezzo delle quali , s'ottengono enormi possibilitá di rafforzamento ed introspezione .
Per alleviare il disturbo fisico , invece di ricorrere all'ausilio indiscriminato di medicine , si scelga d'apprezzare la sua funzione positiva .
Assecondando la malattia con pazienza e sopportazione , si compiono passi giganteschi , in direzione di scoperte intime d'inestimabile valore .
S'applica anche la terapía piú efficace , quella che , lentamente , conduce alla cura definitiva ed all'immunitá eterna .
Consigli spiritiali psicografati il 6 d'Aprile .
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