Il desiderio di rinnovarsi accarezza e penetra ogni atomo raggrinzito, quando, pregando il tormento d'abbandonare il campo, ci s'affaccia in pensieri profumati e luminosi.
Ma, alla mente, ritornano sempre colori rintanati, traumi tardivi, morsi fragorosi, tracce di vita, abbandonate tra cespugli urticanti e qualche pietra a cui manca la libertá corrotta.
Anche se bellezze panoramiche si celano alla petizione indignata di comunitá fuori dal mondo, camminare, in equilibrio, sull'asfalto sfumato di scivoloso e pungente grigiore, scintilla l'esistenza di chi abbraccia radici dove scorre il pianto a dirotto.
Vacillano i battiti di sogni svaniti, ma proiettano sorrisi bevuti da nubi stufe di scaricare pioggia, mentre tempeste custodiscono cuori innocenti dietro il paravento dei loro trambusti infuocati.
Risorge e brilla, la stella, giocando nell'aria frizzante che ruota intorno al piedestallo di sabbia, tra due alberelli appena nati, la quotidianitá danza nell'orto del destino e nel cantuccio d'un letto sfatto.
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