giovedì 8 agosto 2019

UTILE E CAPIENTE.







In tutte le case affittate ad ore per trascorrerci una vita, esiste un locale destinato a custodire delusioni, insulti del destino, eccessi e frustrazioni, oltre a tutti quegli oggetti materiali la cui funzione é tramontata o c'é sconosciuta da sempre.
Potrebbe rivelarsi rispostiglio capiente, dove immagazzinare in buon ordine molte conseguenze esistenziali, ma, per un motivo o per l'altro, spesso evitiamo di utilizzarlo, mantenendolo chiuso a chiave, evitando persino di passarci accanto.
Molti di noi non lo considerano piú utile d'una stanza d'albergo durante i mesi di chiusura, quando é immancabilmente vuota ed inospitale.
Se solo infilassimo dentro qualche parola smodata, quei tovaglioli di carta a cui si affidano tristezza e pianto, una forchetta sdentata ed il suo corrispettivo, pungente quanto la crudeltá d'uno schiaffo avventato, oppure tutta la vendetta e l'orgoglio di chi si sente umiliato, alleggeriremmo altri spazi vitali che rigurgitano parossisticamente.
Ci ostiniamo ad impilare in scaffali di cartone sensazioni sgradevoli, elucubrazioni precoci ed inconsistenti, e qualche pretenzioso.volo di fantasia, che costituisce bagaglio scomodo anche se poco ingombrante, per stiparli nei cassetti della memoria, giá saturati da tempo, asfissiando anche quei pochi sentimenti nobili che vi avevamo sistemato dentro.


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