lunedì 9 maggio 2016

CIBO & AMORE .









Chiaramente definito é il limite delle necessitá fisiche dell'essere umano .
Oltrepassandolo , ci si crea soltanto infelicitá , e si rischia di privare i propri fratelli d'elementari mezzi di sussistenza .
Dall'osservazione attenta dei meccanismi naturali , che regolano la produzione dei beni terreni , conseguirebbe un espletamento moderato e pacifico di bisogni inderogabili , nessuna spasmodica caccia al superfluo .
All'umanitá che s'applichi a rispettare la logica universale , non mancherá mai alcun anello della catena alimentare .
Spesso , chi sperimenta i morsi della fame , é vittima dell'incapacitá d'armonizzarsi all'ambiente , ostenta perniciose pretese , che il pianeta non puó soddisfare .
Qualsiasi penuria deriva direttamente da desideri smodati .
Ad ingigantire l'abnormitá delle manifestazioni deteriori , piú dell'ignoranza , contribuisce il culto esasperato dell'individualitá , e delle sue fittizie prerogative .
Ne consegue che , chi trasforma l'esistenza in incessante abuso delle risorse materiali che costituiscono il patrimonio di tutti , commette errore gravissimo , e si condanna a future privazioni .
Ipoteca seriamente , sia la sopravvivenza della specie , che la sua propria evoluzione spirituale , dato che non dimostra la minima capacitá d'autocontrollo e parsimonia .

                                                                                                 Messaggio psicografato il 20 d'Aprile .





Nessun commento: