Innumerevoli viaggi e crociere percorre la nave , di cui la vita ci rende passeggeri .
Attraversando tempeste violente , ed alcuni brevi periodi di bonaccia , si degrada progressivamente , fino a che - un giorno - smette di galleggiare ed inizia ad affondare .
Tale processo , inevitabile , va affrontato con serenitá e rassegnazione , non rappresenta sconfitta né disgrazia .
Conviene - peró - prepararcisi a tempo , in modo che non subentrino panico e confusione , durante il naufragio .
Invece d'imprecare , e lasciarsi assalire dai dubbi , tentando disperatamente d'abbandonare la nave , per nuotare verso mete inesistenti , accompagnamola calmamente , mentre s'inabissa .
Il mare é dimora tanto accogliente quanto lo fu l'utero materno , e , nella sua immensitá solenne , esistono infinite possibilitá d'adattamento .
Accettiamo ch'é da lí che proveniamo , e che il ritorno é salutare , promettente .
Non é ad una vita acquatica , che si contrapponga a quella terrestre , che stiamo riferendoci ora .
È , piuttosto , una dimensione differente , complessa ed illimitata , quella ch'attende il regresso di tutti noi , quando , come navi che calano a picco , smettiamo di navigare sulle illusioni d'una realtá di breve durata .
Appena raggiunto il fondo , accomodiamoci , usufruendo appieno della tranquillitá che vi regna .
Vista da lí , la scia d'una nave che ci passa sopra , tenue sfumatura d'effimero colore , é soltanto schiuma ch'evapora quando la sfiorano le dita del Sole .
Messaggio spirituale del 2 di Luglio .
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