mercoledì 15 luglio 2015

LA GRANDE FATTORIA








L'interesse che dimostriamo verso molti animali superiori costituisce - indubbiamente - elemento aggregante sul pianeta Terra .
Non significa - peró - che la societá , al cui funzionamento contribuiamo tutti , debba divenire una grande fattoria , dove si soddisfino curiositá e pretese umane .
Al contrario , é mantenendo intatti gli habitat d'ogni specie naturale , che s'evita di provocarne un nocivo snaturamento .
Aggrappandoci alla pretesa simpatia di cani o gatti , che apprezzano noi al pari d'ogni fonte di sostentamento e distrazione , corriamo il rischio di costruire una realtá immaginaria .
Per quanto auspicabili siano forme di rilassamento e processi meditativi , che astraggono dalle tristezze quotidiane , non é trasferendo i problemi del nostro spirito ad un animale , forzatamente addomesticato , che li renderemo piú tollerabili , meno ostici e dolorosi .
Acquistare la compagnia d'esseri che ci si sottomettono , non richiede particolare sforzo d'aggiustamento , ma assolve soltanto minimi doveri morali .
È , piuttosto , verso umani ostili e scomodi , che ci vedono come avversari e competitori da sconfiggere , che dobbiamo dimostrare estrema pazienza e comprensione .
Diamo loro tutte le attenzioni amorevoli , che destineremmo all'umile servitore e compagno , che si trova sulla Terra solo per assolvere il suo ciclo biologico .
Offrire il braccio al piú acerrimo dei nemici , quando claudica , é di certo impresa molto onerosa .
Ma la coscienza ne riceve ricompensa incommensurabile , mentre una carezza al cucciolo festoso in cerca d'alimento , altro non produce che il suo scodinzolare .

                                                                       Messaggio psicografato il giorno 10 Giugno .





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