giovedì 30 luglio 2015

SOFFERENZA IMBOTTIGLIATA ...









Imbottigliare la sofferenza , credendo di poterla affidare alle onde del mare , é un'illusione che origina ulteriore infelicitá , ed acuisce il disagio di tutto il genere umano .
Eppure , é pratica comune , patetico tentativo di tutti coloro che non posseggono sufficiente forza interiore , per combattere apertamente le battaglie della vita .
Si rivela esercizio controproducente , anche perché nessuno accetta di riconoscere che il dolore altrui esiste ; teme di venirne coinvolto , e - quindi - preferisce mantenerlo nascosto , il piú lontano possibile .
Ma , come virus potente ed invisibile , la lacrima d'un esssere umano é veicolo inarrestabile , che contamina tutti , non appartiene soltanto all'occhio che inumidisce .
Si noti come sia difficile provare felicitá , quando ci si trova a contatto con chi soffre e vive male .
Di conseguenza , si comprenda l'importanza di offrirgli una mano , per aiutarlo a risollevarsi .
In realtá , cresciamo di statura morale , soprattutto quando ci chiniamo al suolo , per soccorrere chi vi giace prostrato .
Si puó chiamare " fratellanza " il legame che unisce tutti coloro ch'appartengono ad uno stesso contesto , ma il termine perde significato , se non si percepisce come si diffonde l'Amore , ignorando l'evidenza che siamo tutti anelli indissolubili , interdipendenti , d'una catena necessaria per attenuare l'impatto individuale , d'ogni vicissitudine e dolore .
Grazie a tale meccanismo ingegnoso , a nessuno viene richiesto di sopportare pesi eccessivi che lo annienterebbero .
È nella condivisione che si minimizzano i danni inferti dal destino ; é tenendosi tutti per mano , che formiamo un grande aeroplano , che presto decollerá , per portarci a felice destinazione .

                                                          Messaggio psicografato del 23 Luglio .






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