lunedì 1 luglio 2019

INCHIODANO CHI NON LE LEGGE.








La compagnia d'un libro ben scritto, aggiungendo sfumature e colore al movimento dei pensieri, spesso soccorre la mente di chi si lascia galleggiare per non immergersi al di sopra del collo.
Ma, per chi intraprende lunghe nuotate in alto mare, fendendo onde ed avanzando a grandi bracciate, limitarsi a leggere parole impresse su carta, risulta controproducente e rischioso.
Per orientarsi e dar significato alla sua azione, é necessario che cerchi parole nell'ambiente che lo accoglie, che stabilisca contatto profondo con le origini del mondo.
Provi a decifrare le frasi scritte sulle pinne delle balene, rivolga l'attenzione ai discorsi riportati sui carapaci di tartarughe intente a raggiungere la terra-ferma, capti le conversazioni che i pesci s'imprimono nella memoria o scolpiscono su conchiglie abbandonate tra i coralli.
Inizi a sillabare quanto gli appare dal fondo del mare, per poi passare a trascrivere tutte le leggende che vede scritte in un linguaggio che non concede pause né interpretazioni.
Capirá allora che parlano di lavoro e famiglia, di riposo e angoscia, di amori e disamori immensi.
Minuscoli filamenti che ondeggiano nella corrente, parole scure come lividi sulla pelle di chi si strofina contro i ghiaccioli del tempo, si rintanano e si sentono sicure dove, per scaldarsi, basta portarsi il cielo in grembo.
Inchiodano coloro che non sanno leggerle, sono boccate d'aria salubre nei polmoni di chi si ferma, stupito, ad ammirarle.


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