lunedì 15 febbraio 2016

SPESSO CI SI FERISCE PER DIFENDERSI ...









Non sorprende che , maneggiando senza cura oggetti acuminati , ci si possa ferire .
Eppure , la vista d'una sola goccia del proprio sangue , disorienta e provoca timore che l'emoraggia continui fino a svuotare il corpo di tutta la sua vitalitá .
Allo stesso modo , l'anima puó ingannarsi .
Sa che esistono molte situazioni pericolose e difficili da sopportare , ma , quando ne entra direttamente in contatto , lascia che subentri la paura di venire distrutta .
S'aprono , cosí , ampie ferite , dalle quali preziosa energia sgorga , per disperdersi inutilmente .
Frequente é , per gli esseri umani , l'errore d'equiparare le funzioni fisiologiche a quelle spirituali , e di considerare possibile che , alcune offese , raggiungano l'intimo , alterandone l'equilibrio .
Se ci si soffermasse a meditare , si capirebbe che , ogni perturbazione che determina sensazioni sgradevoli , é soltanto epidermica e - come tale - andrebbe ridimensionata , se non si riesce ad ignorarla completamente .
Ma , spesso , ascoltiamo la voce dell'istinto di preservazione smodato , e ci feriamo con le armi che abbiamo sguainato per difenderci .
Perpetriamo l'insulto della parte piú nobile di noi stessi , attribuendole caratteristiche deprecabili , e privandola della forza che le giunge dall'intero creato .

                                                                                   Messaggio spirituale del 5 Febbraio .






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