Ogni tanto , l'oceano scaraventa contro fragili imbarcazioni la violenza d'onde gigantesche , provocandone l'affondamento .
In quanto naviganti , ci terrorizza l'eventualitá di venire inghiottiti dai flutti .
Commettiamo l'errore di non considerare che la burrasca si limita a scatenarsi alla superficie delle acque , mentre , sotto , regna calma suprema .
Ci relazioniamo esclusivamente con la realtá che colpisce i sensi , e ne veniamo condizionati .
Chi - peró - approfondisce la propria sensibilitá , e procura accesso alla visione spirituale , non si lascia perturbare da fenomeni naturali e dalle prevedibili disgrazie che ne derivano .
Sa che , quando raggiungerá il fondo del mare , nulla potrá incrinare quella pace , che n'é caratteristica peculiare .
Non temendo le vicissitudini che provocano naufragio , evita di vivere in perenne timore , affronta ogni traversata a cuor leggero , incurante delle previsioni atmosferiche e della navigabilitá del battello sul quale s'imbarca .
Qualora si trovi immerso negli abissi , si mantiene sereno , nuota finché le forze lo sorreggono , ma non si sente in un elemento avverso ed estraneo .
Se , poi , le acque agitate gl'impediscono di galleggiare , accetta l'inevitabilitá di venirne a far parte , si considera a proprio agio all'interno del mare , lá dove l'orizzonte non é una linea , le risorse sono infinite , come le capacitá di rigenerazione .
Consigli spirituali ricevuti il 6 Gennaio .
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