martedì 20 gennaio 2015

MISTERO A PALAZZO .










A Frederick Benner , appena laureato in Medicina - nel 1973 - si prospettarono due opzioni di vita :
- rassegnarsi ad un oscuro lavoro d'assistente universitario nella cittá natale , Heidelberg , ottenendo cosí mezzi di sostentamento , e possibilitá di carriera ;
- emigrare ed abbandonare la famiglia , per dedicarsi alla cura delle malattie tropicali in paesi sottosviluppati .
Affascinato dalla possibilitá di viaggiare e conoscere il Mondo , accettó l'offerta d'un amico francese .
Patrick Melors , dirigente d'una associazione assistenziale , lo integró in un gruppo di medici incaricati di somministrare vaccinazioni a bambini africani di comunitá tribali , decimate da continui conflitti e pestilenze .
Tre anni dopo , grazie alle conoscenze acquisiste , ed alle capacitá dimostrate durante il volontariato , venne considerato per un posto di " ambasciatore medico " d'una Multi-nazionale .
Un compito non difficile : presentarsi a governanti interessati a proteggere la salute pubblica , per illustrare le virtú d'alcuni farmaci innovatori , e consigliarne un uso intensivo .
Prima d'accettare , volle assicurarsi che non sarebbe stato cinico strumento di potere , che non avrebbe ingannato nessuno .
Si tranquillizzó dopo un lungo colloquio - a Berlino - con due dirigenti molto persuasivi .
Divenne  consulente/non-dipendente di quella societá farmaceutica . con la clausola che - se si fosse sentito a disagio per qualsiasi motivo - il contratto sarebbe stato immediatamente rescisso .
Partí - il 23 Novembre del 1977 - per Stionalot , capitale dell'Oriandar .
Con due valigie zeppe di materiale illustrativo , grafici e campioni gratuiti .
In una borsa-a-mano sistemó un cambio d'abito , due camicie bianche , tre t-shirt colorate , boxer di seta e qualche calzino leggero .
Nessun'altro indumento , solo un astuccio con il minimo indispensabile per l'igiene , ed un paio di romanzi d'avventura .
All'arrivo - dopo un tribolato viaggio e molte ore di ritardo - venne accolto dal segretario personale del Sultano , che l'attendeva , pazientemente , nell'unica saletta privata del minuscolo aeroporto .
Come paesaggio circostante , vide soltanto dune di sabbia vaporosa , piú alte dell'orizzonte iridescente , ed un corso-d'acqua quasi completamente prosciugato .
Nessun albero di dimensioni superiori a quelle umane .
Pochissima ombra sulle strade in direzione della cittá .
Dieci minuti piú tardi entró a Palazzo .
Dal portone principale , due guardie , con mastini ben addestrati e scimitarre affilate , l'accompagnarono per pochi passi .
Venne lasciato solo ai piedi d'una imponente scalinata di granito rosato .
Senza ricevere alcuna indicazione , come se si volesse metterlo alla prova .
Attese qualche istante , in piedi , consultando nervosamente l'agendina , e chiedendosi dove fosse finito il suo bagaglio .
Poi , una voce suadente lo invitó a salire .
Un uomo anziano , vestito da monarca medioevale , con una tunica di porpora e velluto turchese , antichi monili d'oro e pietre preziose , scese qualche gradino .
Autoritario ma gioviale , ostentó un'accoglienza riservata ad ospiti d'onore .
S'abbracciarono come amici di lunga data , anche se non s'erano mai incontrati prima .
Il contatto ruvido della barba folta ed arricciata del sovrano fu inevitabile e sgradevole .
Ma piú fastidioso ancora , si riveló un pungente profumo, estratto da fiori e spezie dolciastre , di gusto dichiaratamente femminile .
Fortunatamente , i convenevoli furono di breve durata .
Erano giá le 11 di sera .
Il Sultano sorrise e s'assentó prima ancora che s'iniziasse a cenare .
Disse d'aver un impegno improrogabile .
Cosí Frederick si trovó seduto ad un banchetto suntuoso , con una trentina di dignitari , che parlavano poco , ed in una lingua quasi incomprensibile .
Assaggió appena , per cortesia , qualche boccone d'un cibo confezionato con ricercatezza , servito e presentato magistralmente , ma non molto appetibile .
Invece di sforzarsi ad indovinarne gli ingredienti , si lasció distrarre dall'ambiente architettonico , opulento , ma indubbiamente artistico .
Tutte le pareti erano ricoperte d'arazzi di grande formato , raffiguranti paesaggi locali ed attivitá campestri .
In uno specchio barocco si riflettevano due nudi femminili in marmo .
In pose allusive , ondeggiando sinuosamente nel chiarore d'una lampada-a-petrolio sistemata ai loro piedi .
Molto piú attraenti dei quadretti allineati nella saletta laterale , dove , in penombra  , mangiavano le mogli del Sultano .
Tutte sedute alla stessa tavolata , in assoluto silenzio .
Non sarebbero state lí , se tutto fosse avvenuto secondo programma .
Di solito , attendevano che gli uomini abbandonassero il salone , prima di riunirsi per la cena .
Ma , quella notte , il protocollo non venne rispettato , a causa del ritardato arrivo di Frederick  .
Non si volle che perdessero sonno prezioso , o che non fossero pronte quando chiamate , e cosí fu concessa un'eccezione .
Furono - peró - obbligate a coprirsi , integralmente , con Burqa di velluto nero .
E vennero sistemate il piú lontano possibile dalla tavola dell'ospite straniero , voltandogli le spalle .
Una ventina di giovani donne con caratteristiche fisiche molto simili .
Selezionate per scambiarsi il letto del Sultano , senza ingombrare o richiedere attenzioni eccessive  .
Una accanto all'altra , appoggiandosi ai gomiti , nascondevano le testoline nei piatti semi-vuoti .
Viste di schiena , sagome scure e statiche , come sacchi di stoffa , appesi ad una staccionata .
Frederick notó sinuositá che neppure il piú casto degli indumenti puó celare .
Ma presto ritornó ad occuparsi dei suoi commensali ,
Allungó opuscoli , e compresse d'un farmaco dalle proprietá digestive quasi miracolose .
Prima che gli uomini terminassero la cena , le donne scivolarono in ordine fuori dal salone .
Seguite da sguardi d'apprezzamento e da un paio di commenti , di cui non fu difficile intuire la natura .
Mezz'ora piú tardi , alle due , nella stanza allestita appositamente per lui , Frederick si spoglió lentamente .
In uno specchio si vide bello e virile .
La stanchezza , accumulata nel lungo giorno di viaggi ed impegni sociali , luccicava al chiarore lunare .
Scelse di non sistemarsi a letto sotto la zanzariera di plastica .
Si coricó , completamente nudo , su due cuscini , vicino alla vetrata principale .
Sospiri d'un alito tiepido di sabbie , ed onde piú lontane dell'orizzonte , gl'impedirono d'entrare subito nel regno dei sogni .
Il vento discorreva nel soffitto , insistente come il battere d'un cuore innamorato .
Impossibile da ignorare .
Fino a che un tintinnio metallico gli si sovrappose .
Fu quando un'ombra lo colpí in viso .
S'allungó subito , trasformandosi nell'abbraccio d'una donna piú soffocante del calore tropicale . Frederick s'impose di reagire .
Afferró la mano che gli aveva tappato la bocca .
L'allontanó appena , in modo da poter sussurrare : « Chi sei ? »
Non ricevette alcuna risposta .
Venne sommerso dalla presenza misteriosa , che , con movimenti esperti , lo portó in viaggio , fino a risucchiarlo nel suo fiore inebriante .
Un profumo d'un dolcezza indelebile aleggió nella stanza .
Quella danza di passione continuó fino all'alba , senza pause .
Presto anche le labbra emozionate di Frederick scelsero il silenzio .
Una donna disposta a tutto gli corrispose ogni bacio struggente , unendosi in un abbraccio indissolubile .
Nuda senza pudore , ma coperta dal velo del mutismo piú assoluto .
Lo mantenne sempre in totale controllo , impedendogli d'alzarsi per accedere una lampada , servire una bevanda o rinfrescarsi in bagno .
Benefició della complicitá della luna , tramontata precocemente dietro un edificio , proprio quando la vetrata si spalancó da sola .
Per ore , offrí sé stessa , ma nulla che la potesse identificare .
Fino a che , di prima mattina , raccolse la tunica dal suolo e corse via , rapida com'era arrivata .
Frederick rimase immobile , esausto .
La sentí ancora lí , accanto a sé , avvolta nel manto di stelle , che i chiarori del giorno tardavano a nascondere .
Ne percepí l'assenza , soltanto quando una brezza tiepida disperse il profumo intenso della loro notte d'amore .
Sollevó allora un cuscino , se lo sistemó dietro la nuca .
Cercó di rilassarsi ed allontanare la stanchezza .
Per qualche istante , s'assopí nel sogno appena vissuto ad occhi aperti .
Ma , invece d'un sonno benefico , un turbinoso flusso di pensieri gl'invase la mente .
Insieme a dubbi e paure d'ogni genere , affioró il desiderio di ritrovarsi , al piú presto , in compagnia di quella meravigliosa donna senza nome .
Per riuscire nell'intento , avrebbe dovuto dimostrare inventiva ed esporsi a qualche rischio , di cui , peró , non comprendeva ancora l'entitá .
La Legge in Oriandar é estremamente severa .
Prevede l'esecuzione di chi venga sorpreso con una delle mogli del sovrano .
Ed é possibile che s'applichi un rituale molto crudele e doloroso , quello dell'amputazione sessuale del colpevole .
Alla presenza del Sultano , di tutte le sue consorti , e d'un vasto pubblico , vociferante e minaccioso .
Negli ultimi due secoli , nessuno s'é meritata una pena del genere , ma - siccome il decreto che la stabilisce é tuttora vigente - ne sussiste la possibilitá .
È - peró - un argomento segreto fuori dai confini del piccolo stato .
Incrinerebbe l'immagine di pace e libertá di cui Ragiv III , in cerca d'appoggi internazionali , si vanta frequentemente .
Fredrick non ne era a conoscenza .
Poco dopo le nove , svogliato e dubbioso , si sedette a tavola con qualche dignitario di corte .
Scelse due datteri da un cestino di frutta tropicale , per accompagnare una tazza d'infuso di menta bollente .
Un valletto in livrea gli sistemó accanto un vassoio con giornali inglesi ; scomparve prima che si potesse parlargli .
All'atmosfera incantata della sera prima , s'era sostituito un abbagliante chiarore , sgarbato alla vista , ed ostile a chi avesse molto da pensare .
Frederick non si chiese perché non ci fossero donne presenti nel salone , né come fare per rintracciare quella dei suoi sogni .
Raccolse la testa tra le mani , si lasció sopraffare dallo sconforto  .
Non rispose immediatamente , quando si sentí chiedere : «  È pronto per le visite ? »
Si fece ripetere la domanda , prima d'intuirne l'enorme importanza .
Si scusó allora con l'interlucutore .
Poi balbettó : « Quali visite ? » .
Con apparente pazienza , il segretario del Sultano gli spiegó :
« Sappiamo che ha portato qui farmaci innovatori , che potranno essere molto utili a tutti i sudditi , ma prima dovranno essere dati alla famiglia reale . La benevolenza del nostro Signore é grande , permette che la medicina aiuti le sue mogli a mantenersi in perfetta salute e non invecchiare mai . È un onore mai concesso prima ad un medico occidentale . Potrá investigare le condizioni fisiche e suggerire tutte le cure necessarie . Un evento incredibile , se pensiamo che chiunque altro che toccasse , o solo parlasse con una delle beneamate , sarebbe decapitato all'istante .. » , terminando con un sorriso meno ossequioso che provocatorio .
In quel momento , Frederick si sentí raggelare .
Nella sua mente , insieme a tanti dubbi , s'era affermata la certezza di aver passato la notte con una donna estremamente raffinata , oltre che risoluta .
Non una popolana , ma una prescelta del Sultano , abituata a sedurre con la bellezza e la gentilezza dei modi .
Si stava presentando la grande occasione per ritrovarla !
Seppe - peró - mantenersi calmo ed apparentemente distaccato .
Finse di non apprezzare il programma della giornata , obiettando : « Ma io sono qui per spiegare i meccanismi terapeutici dei nostri farmaci , non per visitare pazienti come in un ospedale . Inoltre dubito che mi si possa mettere a disposizione le strutture adeguate per essere di alcuna utilitá a quelle signore ! »
Sapeva che , soltanto incontrando ciascuna di quelle donne separatamente , avrebbe potuto individuare quella che cercava .
Ma le regole di palazzo non l'avrebbero mai permesso .
In realtá , gli venne offerto un margine d'azione molto limitato : « Le visite si potranno svolgere nella sala che lei troverá piú conveniente , abbiamo anche un piccolo ambulatorio nell'ala sud , l'importante é che il nostro illuminato sovrano sia sempre presente , com'é suo desiderio . »
Udendo quelle parole , Frederick non riuscí allora a contenersi .
In un gesto di stizza , avvinghió la tavola ed un respiro molto profondo gli affannó il cuore .
Come medico , non s'era quasi mai trovato a visitare ammalati .
Agli inizi , in Africa , mentre vaccinava bambini , assistí qualche loro mamma con consigli e prescrizioni .
Poi - per anni - non gli fu richiesto alcun contatto diretto con pazienti .
Ovviamente , se si fosse trovato davanti una donna ammalata , avrebbe saputo come trattarla e cosa somministrarle .
Ma , per smascherare una delle mogli del sultano , a poco sarebbe servito il protocollo medico .
Propose :
- « È possibile visitare le signore nei loro appartamenti , ognuna nell'intimitá della sua camera ? »
- « Nessuna ha una camera privata , dormono tutte insieme in un appartamento inaccessibile agli uomini . »
- « Ed allora , perlomeno , potró vederle una per una , in modo da chiedere domande personali ? »
- « Certamente , ognuna , accompagnata solo dal sultano , sará a sua disposizione , nella sala piú idonea alle visite , mi permetto di consigliare questo salone , ch'é molto ampio ed ha una saletta laterale che dá estrema privacitá . »
Fredrick s'immaginó la scena , ricordandosi delle donne sedute al tavolo la sera prima , ed approvó il suggerimento .
Mezz'ora piú tardi , iniziarono le visite .
Le ventidue mogli si radunarono accanto ad una gigantesca stufa di porcellana , azzurra , con nasturzi arancioni in rilievo .
Vistose crepe ne sconsigliavano l'uso , ma non sminuivano il suo valore decorativo .
La bellezza produce sempre effetto , é utile , anche se spesso appare nei luoghi meno opportuni .
In silenzio , quelle ombre incappucciate si prepararono as incontrare il primo dottore-uomo autorizzato a visitarle , con malcelata preoccupazione e timidezza .
Per vincerne la ritrosia , il Sultano - lisciandosi la barba piú volte - elogió enfaticamente il Dottor Benner , definendolo un " pioniere " che avrebbe messo a disposizione la sua scienza per il bene della famiglia reale .
Quelle parole produssero l'effetto di rasserenare l'ambiente e di semplificare le procedure .
Tutte le donne s'accovacciarono allora su morbidi tappeti , qualcuna accavalló tranquillamente le gambe , non preoccupandosi piú di nascondere i polpacci .
Una - peró - abbandonó il gruppo , respirando faticosamente .
Si trascinó fino alla veranda , dove , pur continuando a tossicchiare , sembró calmarsi .
Rimase lí , in piedi , ad osservare il comportamento delle altre , prima che il marito - avendola notata in difficoltá - decidesse di abbreviarle l'attesa .
A Fredrick vennero date istruzioni precise su come comportarsi durante le visite .
Nessun contatto né colloquio diretto .
Gli era concesso soltanto di vedere qualche centimetro d'epidermide d'una zona non considerata intima .
Notó arrossamenti e graffi d'origine sospetta .
Ma ognuna di quelle donne presentava abbondanti segni d'una recente attivitá amatoria .
Cosí le visite , invece d'aiutare a risolvere il mistero , lo complicarono .
Soprattutto perché nacquero molti sguardi d'apparente complicitá .
Forse dettati dall'imbarazzo provocato dalla presenza del gelosissimo Sultano .
A Frederick non rimase che accettare l'inevitabile : la favolosa notte d'amore , appena trascorsa , non si sarebbe mai piú ripetuta !
Aveva compreso che le conseguenze sarebbero state gravissime per la colpevole , se fosse stata scoperta .
Ma , da quel giorno , divenne vittima d'un ricordo opaco , a cui fu impossibile dare i connotati d'una persona reale .
Invece di capire che il vero Amore non ha un volto , né sempre si rivela in atteggiamento affettuoso , s'aggrappó ad un'interpretazione distorta della sensualitá .
Smise di dimostrare simpatia alle donne che gli si presentarono per essere visitate .
Come chi , vedendo appassire l'ultima rosa d'estate , non capisca che , in un giardino , ogni stagione porta i suoi fiori caratteristici .






 











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