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lunedì 11 agosto 2014
IL DISCORSO DEL VENTO .
Spesso , quando c'incontra , il vento che accompagna la
burrasca , non si limita ad ululare .
Si diverte a pronunciare frasi , parole semplici come : «
Preparati ! non sottovalutarmi » oppure
« Saró implacabile , spazzeró via tutto » .
Qualunque tattica verbale utilizzi , si propone d'incutere
paura , suscitare sgomento e
disperazione , prima ancora di colpire con tutta la sua violenza.
Sa che il nostro nemico peggiore non é la distruzione che si
presenta davanti agli occhi , ma il sentimento che proviamo immaginandola .
Per giocare a provocarci , usa quei ricordi dolorosi che ,
invece di affrontare con serenitá , abbiamo nascosto sotto la sabbia .
Gli basta un soffio deciso per farli riaffiorare .
Ed allora propone una sfida impietosa , scatena un meccanismo
travolgente .
Che non avviene nell'ambiente , ma dentro di noi stessi .
Lí la paura porta a correre ed urlare , impedendoci di
trovare un rifugio sicuro , dove attendere che passi la tempesta .
Perché pensare al peggio ?
Molte volte le previsioni del tempo si rivelano inaccurate ,
e - anche quando s'avverano - non sempre le conseguenze sono irreparabili .
Tutti noi osserviamo che , nel corso delle stagioni , gli
alberi cambiano aspetto .
Non ci stupisce che foglie accartocciate da lunghe giornate
di calore , una volta esaurita la loro funzione , si lascino trasportare , senza offrire la minima resistenza .
S'avvitano in una danza gioiosa che le porta dove potranno
continuare ad essere utili , restituendo al terreno i suoi nutrienti .
Ma quando si tratta d'affrontare ció ch'è naturale , la
trasformazione , pochi di noi riescono a vederci la logica universale .
Rabbrividiscono al pensiero che un forte vento sopraggiunga e
li obblighi a seguirlo . S'arrendono senza combattere , una brezza
insignificante é il ciclone che li annienta .
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