domenica 17 agosto 2014

GIUSTO !!!










Rimba raramente parla a sproposito .
Nel corso di tanti anni , passati ascoltando le parole , spesso affannate , di chi gli si rivolge in cerca di conforto e schiarimento esistenziale , ha imparato che il silenzio é - spesso - la piú preziosa forma d'aiuto .
Ma non se ne sta zitto perché non ha nulla da dire .
È che apprezza i suoi limiti e quelli di tutti noi , e percepisce che la realtá s'estende ben oltre il campo visivo immediato .
Sa che siamo ancora molto vincolati a sensi imperfetti , che impediscono d'afferrare la logica Superiore , meccanismo perfetto che organizza e coordina tutto .
Se ne fossimo coscienti - anche noi come lui - capiremmo che le difficoltá altro non sono , che salutari lezioni , opportunitá per migliorarci ed armonizzare la nostra esistenza , all'inteno d'un contesto piú ampio e significativo .
Recentemente si presentó a Rimba una ragazza molto giovane , in evidente stato di disperazione .
A causa d'un incidente stradale , aveva appena perso entrambi i genitori .
E anche l'unico fratello , che - di ritorno d'un viaggio intorno al mondo -  s'era riunito alla famiglia da poco .
Cosí , nessuno era piú in grado d'occuparsi di lei .
Singhiozzando , cercó di riferire i problemi pratici a cui si doveva confrontare , e che le apparirvano insormontabili .
Ma - dalla bocca contratta - solo le uscirono parole disarticolate e poco comprensibili .
In quella situazione estremamente patetica , chiunque si sarebbe sforzato di consolarla ed anche d'offrirle qualche aiuto pratico .
Invece Rimba rimase impassibile , nemmeno accentuando il sorriso con il quale l'aveva accolta .
Lasció che la giovane esponesse il suo sconclusionato racconto , senza farle fretta o rivolgerle domande .
Poi - quando intuí che fosse il momento opportuno - si guardó intorno .
Vide allora un uomo , d'aspetto molto benestante , che - appoggiato ad un muretto - non si dimostrava minimamente interessato ad approssimarsi .
Sembrava attendere pazientemente che qualcuno lo raggiungesse lí .
Assorto nei suoi pensieri - ad una distanza considerevole - sicuramente non era in grado d'ascoltare le loro parole .
Passarono ancora alcuni minuti prima che la ragazza , delusa dalla mancanza di colloquio , decidesse ch'era giunta l'ora d'andarsene .
Lasció l'ombra di quell'enorme Baobab , e se ne scappó via , mugugnando qualche imprecazione .
Venne cosí , per Rimba , il turno di ricevere qualcun'altro .
Ma , quando si fece avanti una signora vestita di nero , che da tempo era intenta a leggere una rivista , lui l'invitó a pazientare , ad indietreggiare .
Volle prima incontrarsi con l'uomo del muretto .
Tentó d'attrarne l'attenzione con un gesto della mano , seguito da altri movimenti inequivocabili .
Ai quali quello rispose voltandosi a guardare in un'altra direzione .
Comprendendo la situazione , altre persone pensarono d'avvicinarsi per esporre i propri problemi .
Ma Rimba s'alzó in piedi di scatto , come per accingersi a camminare .
In un attimo , forse per il calore asfissiante - certamente per l'incapacitá a cui aveva ormai abituato le sue membra , mantenute spesso inerti - si ritrovó barcollante , perdendo progressivamente i sensi .
Vedendolo svenire , tutti accorsero per sorreggerlo .
La vecchietta in lutto , che - lentamente - s'alzó dalla vicina panchina e l'uomo benestante - che abbandonó il muretto lontano per precipitarsi - furono tra i primi ad arrivare .
Inaspettatamente , in quell'ambiente di pace ed armonia , nacque cosí un alterco , determinato dal desiderio d'entrambi d'essere in prima fila , nel tentativo di soccorso .
Dopo essersi scambiate parole poco amichevoli , lei lo colpí con una gomitata al basso-ventre , alla quale aggiunse una spinta violenta , che avrebbe scoraggiato chiunque .
L'uomo esitó a reagire , ma - sicuramente - avrebbe restituito i colpi , se non fosse stato trattenuto .
Nel trambusto , il borsello , che portava al braccio , rotoló dietro la panchina .
Nessuno s'accorse di chi , approfittando della situazione , s'allontanó con quanto non gli apparteneva .
Rimba si riprese poco dopo , ed , estasiato , disse : « Va tutto bene , sono molto contento , é giusto cosí ! »
Palesemente , a tutti sfuggí il significato profondo di quelle parole .
Si pensó che venissero da chi fosse ancora confuso .
Oppure che fossero un ingenuo tentativo di tranquillizzare i presenti .
In realtá , Rimba intuiva tutto ció che stava succedendo , e se ne allietava , giustamente !
Il giorno dopo , la giovane orfana che - apparentemente - non era riuscita a comunicare , ritornó a trovarlo .
Si presentó affiancata dalla signora in lutto e dall'uomo del muretto .
I tre si comportavano come se fossero una famiglia unita .
Interrompendosi a vicenda , raccontarono la loro vicenda , quella che s'era srotolata durante e dopo lo svenimento di Rimba .
La ragazza disse che , dopo essere scappata via , si fermó dietro un cespuglio , per coordinare i pensieri e decidere che fare .
Vide cosí tutta la scena .
S'accorse della fuga del ladruncolo , e pensó di rincorrerlo .
L'avrebbe invitato a restituire il borsello al legittimo proprietario .
Ma vide anche che un'auto della polizia s'aggirava , probabilmente in cerca di sospetti per spaccio di droga .
Allora preferí non muoversi ed attendere che la situazione si risolvesse da sola .
Immaginó che movimenti sospetti sarebbero stati notati ed avrebbero portato alla cattura del colpevole .
Invece , accadde l'imprevedibile .
Vedendosi venire incontro la pattuglia , il giovane pensó di liberarsi di ció che avrebbe potuto incriminarlo .
Lanció via la refurtiva con un gesto atletico , anche se pieno di stizza .
Quando i poliziotti se ne andarono altrove , non gli fu piú possibile ritrovare il borsello , ch'era saldamente tra le mani della ragazza , ormai arrivata a casa sua .
Il denaro contenuto in quell'involucro di pelle marrone non era molto , insufficiente per risolvere anche il minimo problema economico .
Nessu'altro oggetto di valore , nemmeno un documento personale o un cellulare .
Soltanto una fotografia , in bianco & nero , sbiadita e piegata in due .
Lí , con estremo stupore , la ragazza si rivide -  piccolina - in compagnia dei genitori e di due altre persone .
Le vennero immediatamente alla mente dettagli d'un incontro avvenuto dieci anni prima .
L'uomo , ritratto alla destra di suo papá , ne era il datore di lavoro .
Una persona famosa , inconfondibile .
Solitario ed infelice , come - di solito - sono i molto ricchi .
La ragazza riconobbe anche la signora sorridente , inginocchiata in una posa poco spontanea , una fedele amica di sua mamma .
Dinamica e molto istruita , aveva - in quel lontano giorno - annunciato la sua partenza per l'America .
Per restituire il borsello , ed il suo contenuto , alla ragazza bastó recarsi all'ufficio , dove il papá aveva lavorato per tanti anni .
A causa d'uno sciopero settoriale , non venne accolta da una segretaria , ma dal titolare in persona , che si trovava lí in cerca d'una agenda d'indirizzi .
Venti minuti di colloquio furono sufficienti per evidenziare un processo che - probabilmente - giaceva latente da molto tempo .
In altri cinque minuti , con un paio di telefonate , venne rintracciata colei che si sarebbe occupata del processo d'adozione e degli aspetti logistici .
Sí , proprio la signora vestita di nero .
Per chi nutra ancora dei dubbi a riguardo della Giustizia Superiore , aggiungo che i tre protagonisti di questa storia s'incontrarono , in un modo solo apparentemente casuale .
Sono elementi d'una famiglia ch'é giá esistita , un paio di secoli fa' , e che , per rettificare errori commessi allora , ha dovuto riunirsi adesso .










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