domenica 17 novembre 2019

SAGGIA IGNORANZA








I residui amaragnoli ed appiccicosi, che si depositano in fondo al barile, con apparenza disgustosa a vista, palato ed olfatto, in realtá attestano il successo di processi metabolici essenziali all'elaborazione di nutrienti molto saporiti e gradevoli.
È proprio nell'esaltazione di contrasti inestricabili, che si srotola la dinamica della vita terrena.
Chi ricerca un sistema di riscatto, clausole che permettano di afferrare i limiti della mortalitá per immaginarsi all'interno di esuberanti concretezze, non puó esimersi dall'assumere connotati sacramentali accentuati dalla risonanza di vibrazioni universali.
Di conseguenza, illuminando le tenebre, svela appieno la propria cecitá interiore.
Dicotonicamente, bellezza e sofferenza si sovrappongono a vicenda, essendo entrambe ingredienti indispensabili al raggiungimento dell'equilibrio esistenziale.
Quindi, accogliendo il peso evanescente del tramonto e delle sue pulsazioni malinconiche, ci si ritrova ad apprezzare il valore della passivitá nel contesto metaforico dell'esistenza umana.
Ed allora, gravida d'insolente completezza, l'ignoranza che misconosce misteri, e solo esiste creandosi di ricettivitá immensa, diviene la forma piú sublime di saggezza.





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