mercoledì 11 settembre 2019

IL PATTO.








Se il patto con il mondo vegetale, redatto da molti millenni, ma mai ratificato, entrasse finalmente in vigore, moltissime delle nostre quotidiane difficoltá esistenziali verrebbero obliterate.
Alberi decani, che si portano scritta dentro tutta la storia dell'Universo, fornirebbero libero accesso alla magia di memorie senza tempo, all'alchimia di simboli coraggiosi e di fiamme purificatrici.
Sotto una corteccia d'aspetto indifferente, celano il compendio di maestose testimonianze, un concentrato di fogli di carta ruvida ricoperta di numeri e lettere, che il batticuore del legno antico trasforma in circoli concentrici. 
Lentamente pacati, s'imprimono i movimenti di pensieri e sensazioni ch'esalano dalle radici del terreno, attendendo il compimento dei fatti, come si osserva il timido passaggio alla dimensione immanente.
Amano le riunioni, e gli odori, che s'assembrano sottili all'ombra delle fronde ispide di chi racconta leggende sdoppiate, per fondersi alla linfa, che scorre al ritmo di fisamorniche addolorate.
Spettatori all'incontro del laboratorio circostante, seminano pazienza silenziosa in milioni di pacchetti incantati, germogli curiosi, dove é indicato l'itinerario che porta alla scoperta di brillanti colorati, e cinture nere arrotolate intorno a pannocchie di granoturco.
Svettano verso il cielo delle possibilitá, e se volessimo ascoltarli, offrirebbero gli occhi per salire fino al balcone dove ci si sente piú grandi del mondo, appoggiandosi alla ringhiera delle stelle.


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