L'esistenza terrena , costellata di problemi e dolori , é come un selciato che , in lontananza , appare compatto ed uniforme , ma - poi - si rivela tanto sconnesso , da mettere a rischio l'equilibrio di chi intende camminarci su .
Ogni sasso che lo compone , anche se levigato in superficie , diventa un corpo contundente , se ci si scivola contro .
Per mantenersi sopra in piedi , é imperativo calzare scarpe comode ch'offrano stabilitá e protezione , ed effettuare ogni passo con estrema cautela .
Si pensi ch'é l'unico marciapiedi a cui abbiamo accesso .
Le alternative sono il baratro ch'inghiotte , e la strada intasata da veicoli che ci travolgerebbero istantaneamente .
Cerchiamo , quindi , d'apprezzare la logica della nostra presenza in condizioni tanto difficoltose .
Ammiriamo come ogni pietra , pur se sistemata in modo apparentemente instabile , offra un appoggio per avanzare .
È vero che siamo soggetti alla precarietá e che , qualsiasi nostro movimento , puó provocare una dolorosa caduta .
Ma , se riconosciamo l'utilitá di tutti i ciottoli di cui si compone il sentiero , ne faremo un uso appropriato , ferendoci di rado ed in maniera soltanto superficiale .
Messaggio psicografato del giorno 8 di Gennaio .
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