È molto diffusa la credenza che , per raggiungere al piú presto una meta , convenga imboccare la strada retta e liscia , che ci s'apre di fronte , piuttosto che avventurarsi per altri cammini tortuosi ed accidentati .
In realtá , la prospettiva inganna , se non appare una successione di curve , che confermi il nostro avanzare .
La vista si perde , quando un rettilineo si fonde con l'orizzonte , la monotonía esclude scoperte ed emozioni , che sono parte integrante di tutti i viaggi , soprattutto di quelli motivati da propositi d'ordine morale .
Non affliggiamoci , quindi , quando incontriamo serie avversitá ed ostacoli importanti che ci bloccano il passo , o vorrebbero indurci ad indietreggiare .
Sono le componenti ideali , che il destino offre a chi si propone di progredire interiormente , invece d'avanzare chilometri in direzione del nulla .
Un trasferimento , che non comporti dolorosi sforzi ed ardue difficoltá , equivale alla staticitá di situazioni ch'indeboliscono il potere della volontá , riducendo l'intraprendenza ad un concetto inapplicabile .
La comoditá é componente caratteristica d'esistenze stantie , ch'arrivano a perdersi in fitti banchi di nebbia , dove vengono private anche d'un minimo di luminositá .
Preferibile é imbattersi in venti ululanti , piogge torrenziali , grandine , e rischiare di venire travolti da valanghe o smottamenti franosi , dato che nessuno sa dove porti la sua strada .
In definitiva , quello che conta é soltanto utilizzarla per conoscere sé stessi .
Messaggio spirituale ricevuto il 6 Dicembre .
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