La piú cupa cecitá é quella ch'impedisce di scorgere la luce che viene dal cuore , ch'oscura i sentimenti prima che possano crescere , tramutando in cenere ogni scintilla d'Amore .
Non é l'assenza di vista oculare , alla quale il corpo ovvia sapientemente , delegando agli altri sensi il compito d'individuare quanto gli sta attorno .
La cecitá dell'anima va considerata come un suicidio criminale , un tentativo d'aborto contro la propria coscienza .
Si tratta d'una menomazione importante , molto piú grave e pregiudicante della perda d'entrambi gl'occhi .
Chi ne soffre - e sono molti - conduce un'esistenza priva di significato , caratterizzata da grandi perturbazioni morali e mancanza di serenitá .
Non riesce a leggere quei principi eterni che tutti portiamo in noi , considera l'oscuritá come una maschera da venerare , e ci si rifugia dietro .
Aiutiamo i ciechi dell'anima , abbiamone compassione , offriamo loro il braccio .
Molti vengono da realtá senza luce .
Soltanto adesso , con il nostro appoggio , iniziano a scoprire che il buio é fase transitoria , potrá essere sollevato come il sipario d'un teatro .
Poi , l'Amore é la torcia ch'indicherá loro dove andare .
Messaggio psicografato del 28 Aprile .
2 commenti:
Solo oggi scopro come si può commentare sul tuo blog.
Molto condivisibile il tuo post di oggi.
Ciao!
Cristiana
Spero , Cara Cristiana , che d'ora in poi non ci farai mai mancare i tuoi commenti !!
Senza dubbio , puoi contribuire ad arricchire questo spazio ed a me farebbe molto piacere se cogliessi piú spesso l'occasione .
Ti auguro una serena Domenica , CIAAO !
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