Come cacciatori attenti , che misurano , dall'intensitá d'un ruggito , la distanza che li separa dalla preda , impariamo ad interpretare la voce del tuono , il soffio della tempesta , o il boato ch'accompagna ogni movimento tellurico .
Sono linguaggi che rivelano grandi veritá , ci possono avvertire di pericoli imminenti .
Al pari d'un cataclisma naturale , la disgrazia parla al cuore di chi n'é vittima .
Come per giustificarsi , spiega le ragioni della sua presenza , ed , implicitamente , indica in che maniera si lascerá allontanare .
Ma , pochi di noi , si soffermano ad ascoltarla ; la maggioranza preferisce imprecare e maledirla , sceglire d'affrontarla con rabbia e disperazione .
In tal modo , soltanto s'ottiene d'ingigantirne le tragiche conseguenze , di perpetuare la tristezza e sconfiggere la speranza .
Se - invece - leggessimo attentamente il messaggio che porta con sé , le apriremmo la porta di buon animo , come per accogliere un'amica , che c'offre un dono prezioso , anche se mal confezionato .
Impariamo a memoria il testamento d'ogni disgrazia , ripetiamolo spesso , e nulla ci turberá mai piú .
Messaggio psicografato del 29 Aprile .
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