Tra le tante patologie cerebrali , quella di cui soffre Teresa é una delle meno conosciute , se non delle piú rare .
Solitamente ci vogliono anni di complesse investigazioni per permettere ai medici di formularne la diagnosi .
Ma , sapere il nome della sua " malattia " , non fornisce alcun vantaggio pratico a chi si vede costretto a conviverci penosamente .
In questo caso , si tratta d'una bambina di 12 anni , nata in un paesetto del Sud Italiano .
Vive ora a Melbourne , con il padre , il quale , un paio d'anni fa' , venendosi a trovare in gravi difficoltá , decise di riavvicinarsi all'unico fratello , residente da tempo in Australia .
Al loro arrivo , vennero accolti con pochissimo entusiasmo .
Dopo pochi giorni di permanenza , si cercó di dirottarli altrove , presso due cugini di Cairns , pescatori d'altura nei mari ai confini con l'Indonesia .
Peró , quando ormai s'erano programmati tutti i dettagli logistici , prevalse la pena nei confronti delle condizioni di Teresa , impossibilitata a vivere in un ambiente precario e poco controllabile igienicamente .
Come d'incanto , allora , apparve l'opzione d'un posto di lavoro nella cucina del Ristorante di famiglia .
Cosí - una volta minimizzate le preoccupazioni economiche di tutti - venne concessa alla bambina , ed al suo papá , una concreta opportunitá d'integrarsi e costruirsi un'esistenza favorevole .
Tutte le funzioni espletate daI cervello di Teresa non possono essere definite anormali , secondo i Test a cui é stata sottoposta ripetutamente .
Bisogna ammettere - peró - che alcune " manifestazioni " del suo comportamento sono davvero peculiari .
Per esempio , emette dalla bocca pochissimi suoni e nessuna parola completa , ma é in grado di scrivere complesse elucubrazioni in molteplici lingue , senza commettere il minimo errore d'otografia o sintassi .
Coglie il pensiero altrui , prima ancora che venga formulato , ed anche quando non viene espresso .
Per lei é come leggere le pagine di un libro , senza nemmeno doverlo sfogliare .
Non dorme mai , ma , a volte , il suo intero corpo cade in uno stato di totale assenza di movimento .
In quei momenti ogni segno vitale scompare , al contrario di quanto si verifica in chi soffre di letargia e/o catalessi .
Tutto fa pensare che sia morta : niente battito cardiaco , respiro interrotto e temperatura corporea che s'abbassa rapidamente .
Il sangue non circola nelle sue vene ed arterie , per periodi che possono raggiungere la decina di minuti .
Ci si chiede come sia possibile che , poi , riesca sempre a ritornare a vivere .
La scienza ufficiale non é in grado di rispondere a questa domanda .
Si limita a constatare un anomalo funzionamento del cervello che , occasionalmente , " si scorderebbe " d'impartire ordini ai suoi organi vitali ...
Tutti possono riscontrare - peró - che si tratta d'un processo indolore , rapido e senza apparenti conseguenze per la salute .
Gli occhi blu di Teresa , oltre a manifestare espressiva bellezza , sono capaci di fornire una perfetta visione notturna .
Non differiscono morfologicamente da quelli di tutti noi .
Né presentano la minima quantitá di sostanze fluorescenti , che potrebbero aiutare a scorgere in assenza di luce .
Sono le cellule celebrali che si costruiscono , non si sa su quali basi , immagini di ció che gli occhi non possono vedere a causa del buio .
Ovviamente , non esiste scuola che possa accettare di inserirla in una classe di " bambini normali " , né avrebbe significato che frequentasse istituti per gli handicappati .
Cosí si vede abbandonata a sé stessa e , quando il padre é assente da casa , spesso vaga da sola per le vie della cittá .
Per lei le persone sui marciapiedi del centro non hanno segreti , rivelano la loro essenza , pregi e difetti , di cui non sempre sono coscienti .
Teresa li osserva con amore , ed anche un po' di compassione .
A tutti sorride , come farebbe ad un nonno che le arrivi accanto porgendole un sacco di doni natalizi .
A volte , invece di fendere la folla che s'affretta , si rifugia sotto gli alberi frondosi del parco secolare , e si lascia cullare dal silenzio .
Lí prevede chi le si presenterá davanti .
Sa quando apparirá la vecchietta alcolizzata , che cerca cibo dappertutto .
È vestita di stracci smunti , che conservano una pulizia variegata di pudore .
Rovista nei cestini dei rifiuti .
Ma é sulle panchine che trova residui destinati a passerotti , ormai troppo pigri e civilizzati per sfamarsi in modo naturale .
S'impossessa avidamente d'un musetto viscido di carne pressata , con tre spaghetti appiccicati alla fronte , quattro patatine inumidite dalla rugiada ed un biscotto lasciato cadere da mani occupate a rispondere al cellulare : il menú del degrado umano .
Appariranno poi due ragazze indecise tra lo shopping ed una lezione di Biologia , a cui pensano d'aver giá assistito in un'altra vita .
Quasi volendo che qualcun'altro decida per loro , assumeranno aria inquisitiva , prima di saltare e rincorrersi in un prato .
Scomposte , le bluse della divisa riveleranno il contorno accentuato dei seni protesi in movimenti affannosi .
Cosí , per qualche istante , distrarranno tre tecnici d'una Ditta di Telecomunicazioni , inviati a sistemare il guasto d'una antenna , senza ben saperne l'ubicazione .
Se Teresa potesse parlare la lingua degli umani , spiegherebbe loro quello che a lei non é precluso .
Lei sa che la felicitá é dentro di tutti noi .
Ma anche che , spesso , non sappiamo riconoscerla , lasciandola scivolare via , per poi lamentarci dell'occasione perduta .
Forse consiglierebbe alle ragazze di appartarsi con quegli uomini dietro una siepe folta .
Invece , deve accontentarsi di notare immagini e figure , che appaiono dietro un velo , che le sue manine non possono scostare .
Sa quello che succederá a tutti , ma deve mantenersi spettatrice , non puó influire in alcun modo .
È un supplizio molto maggiore di quello di chi non sa nulla , e vive con la testa infilata in un buco nero .
8 commenti:
ok.... questa volta son rimasto letteralmente affascinato.
Affascinato da Teresa (un po Cassandra e per certi aspetti un po Elva, personaggio del "Ciclo dell'Eredità - Christopher Paolini")...
Affascinato dal modo in cui in così poche righe hai concentrato così tante cose (magari me le son sognate.... ma anche questo caso sarebbe un buon risultato per chi scrive)
Affascinato dalla fluidità del racconto....
Basta, complimenti ;)
quasi basta? ... brava
P.S.
Rinuncio volontariamente e nel pieno delle mie facoltà mentali (ehmmm vabbè) a qualsiasi pensierino natalizio, alla tessera autografata ecc ecc in cambio di un racconto a settimana :p
Marco !!!
... invece di considerarti un viscido adulatore , ora incomincio a credere che la semplicitá ci unisca .
Tu apprezzi quello che scrivo , perché sai trovarci , pazientemente , .. quello che c'é dentro !!
Parrá un'affermazione scontata , ma é invece l'essenza della letteratura - secondo me .
Teresa é una bambina moolto meno singolare di quanto possa pensare chi vive con la testa in un sacco .
Tutti possediamo " caratteristiche " come quelle che questo racconto evidenzia .
Il problema - peró - é che non sappiamo che farcene , e , non utilizzandole , ben presto ce ne dimentichiamo e le perdiamo .
..... Per poi , .. a Natale , accorgerci che il mondo in cui viviamo non é quello che vorremmo ... hahahaha
No, non mi giudico un adulatore.... anzi sono avaro di adulazioni, perchè conosco decentemente l'uso "improprio" dell'adulare.
La mia remora è... esser considerato nel luogo sbagliato un "viscido adulatore" ;)
E' un mio vizio cercare anche quello che forse non c'è nelle parole...dette e scritte, concordo con te esiste una teresa in tutti noi, tutto è capire in cosa siamo così diversamente speciali.
La smetto di intasare il post con i commenti ;)
Appurato che NON sei un viscido adulatore , sappi che qui sei BENVENUTO !! :-)
Questo spazio é proprio destinato a chi - come te - si prende la briga d'inviare un " FeedBack " che completi le mie parole .
M'aiuti moltissimo , scrivendo le reazioni che i miei Post ti suscitano .
E spero che commenti come i tuoi servano anche a coloro che sono piú " timidi/e " , incoraggiandoli/e ad intervenire .
La pluralitá dei punti-di-vista é ció che mi auspico qui .
Quindi , per favore , continua pure ad ingolfarci di messaggi ... :-D
Y no solo creo que todos tenemos un poco de Teresa, sino que todos deberiamos tener un poco de ella. Imagino su forma de disfrutar las cosas simples de la vida, las cosas a las que nadie da importancia; el hecho de no buscar complacer a nadie mas que a uno mismo, ser feliz con uno mismo y nada mas, el poder ver a las personas mas alla de la ropa que usan, del titulo que tienen; buscar nuevas formas de expresarse no solo mediante la voz.
Gracias por seguir compartiendo estos relatos Carla
saludos
Anche infilare la testa in buchi neri a volte è una cosa dignitosa.
Non sempre cercare la normalità è un beneficio.
Se Teresa potesse parlare la lingua degli umani , spiegherebbe loro quello che a lei non é precluso . Lei sa che la felicitá é dentro di tutti noi.
Si, ma non sempre: la felicità sta anche negli occhi di chi vuoi bene, peccato che sovente siano ciechi.
quanti non si accorgono di vivere così, con la testa in un sacco, e poco a poco si perdono infinite cose senza nemmeno accorgersi di averle possedute :)
verdade... (?) 'Muito triste !
sigo aqui.
beijo do Rio de Janeiro/ Brasil*
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