Sulla giostra incalzante, invaghita di statuine arruffate dai venti mnemonici, la collocazione del tempo impersona osservazioni e vaghezze, che scorrono gaglioffe come le dita di archelogi alla ricerca di vestigia perdute.
Ed é proprio nelle inezie di ricordi ammuffiti, che si nasconde la sopravvivenza liberatoria che catapulta nell'eternitá dell'essere.
Consideriamo come, l'inconsapevole esistenza che immaginiamo srotolarsi sul tappeto della memoria, sia destinata a sopravviverci, e rapidamente saturerá i locali, dove ci sentiamo protetti dai panni che indossiamo e dai gesti che ostentiamo.
Lí il presente s'inventa interpretando il passato.
La vita che vediamo non é mai contemporanea, é proiezione sconfinata di dettagli catalogati altrove, confine invalicabile d'un mondo la cui superficie si riveste di contraddizioni ed analogie insensate, piccole somiglianze, inesplicabili come le energie che sprechiamo innescando l'oblio dei sensi e la curiositá delle previsioni.
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