Per cambiare un cielo cupo, trasformandolo in albero frondoso che, nell'attesa d'un sorriso che si morda le labbra, nasconde l'orgoglio dietro il sudore annaffiato di mille peripezie, bisogna imparare a barattare sogni ed a decifrare le tentazioni della fantasia.
Non ci si sorprenda, quindi, nel silenzio di desideri amari, né si perda allegria per preservare vestiti appena nati ed ignominie fredde di parole addormentate.
Si privilegino, invece, gli sguardi amici dei rumori che scorrono, la compagnia delle emozioni che stanche margherite sbiadite illustrano su segreti sabbiosi, poco propense ad avvolgere le stelle di ombre d'altri mondi.
Chiedendo, umilmente, alle improvvise idee di cercare l'assolo della festa senza uscita, ci si lasci cadere nel pentimento di muri malandati ed impossibili da rammendare, nascondendo lí, sotto i capelli, incantevoli sapori di sembianze rarefatte ed aliti musicali.
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