Incollare la mente al confine della realtá é come gestire un passatempo rovesciando gli occhi sulle emozioni provocate dalla mania di volare.
Produce vibrazione forte, allunga i giorni annaffiandoli di giustizia tempestosa, mentre si raccoglie rosmarino selvatico e s'attende d'inditreggiare difronte alla fame che logora il silenzio.
Corazza di chiodi saccenti l'avvenire delle idee antiche che conviene dimenticare.
Dirada la nebbia delle contraddizioni, sfigura sospri che, pettegoli, frammentano, sfigurandole, nuvole gelide, incamminate da preghiere perdenti.
Toglie ritmo al conteggio delle ore, soffoca la sequela di bugie che la malinconia contrabbanda in una goccia in mezzo al mare.
Incoraggia spalle nude a scivolare tra le mani, quando la profanazione installa sorrisi in un cielo impermeabile alle lacrime, e, senza parlare, si barattano cantilene semplici e salutari come i disegni d'una bambina.
Ostiniamoci ad azzannare le mille volgaritá che girano senza coprirsi di decenza, illuminiamo l'ombra in fondo al viale del coraggio, accettiamo il compito di nascondere i confini della realtá.
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