Gl'impedimenti materiali , propri della natura corporea , sono cause pricipali di frustrazione e dolore .
Ma , é la propensione spirituale , che determina le sofferenze piú severe , o permette di provare sublimi felicitá .
Soltanto dopo un lungo percorso , si sviluppano caratteristiche , che predispongono al totale apprezzamento del contesto , nel quale si é chiamati ad esistere .
Prima di raggiungere tale condizione , si é privi di molti strumenti che consentano d'approfondire ogni genere di contatto .
Si ricorre - quindi - a modi estremamente incompleti ed imperfetti , per confrontarsi con la realtá , e se ne ignorano , spesso , le componenti piú importanti e significative .
L'anima che soffre di cecitá , non si riconosce e , cosí , ignora opportunitá preziose per elevarsi .
Si mantiene allo scuro , anche in presenza di risplendenti fonti luminose .
Sorda alle incantevoli armoníe celesti , staziona pesantemente , impedendo la crescita di anche un solo filo d'erba .
Non si creda - peró - che continuerá cosí per sempre .
Come qualsiasi altro processo naturale , la conquista della felicitá , avviene a tappe , in modo progressivo .
Si realizza per mezzo di sofisticati parametri morali ed intellettivi , che richiedono continue verifiche per svilupparsi .
Ecco perché , anche a livello spirituale , non esistono condizioni uniformi , e soltanto pochissimi si concedono d'approfittare appieno delle bellezze del creato , e d'illuminare , di gioia profonda , l'esistenza propria , e quella di coloro che li circondano .
Messaggio psicografato del giorno 11 di Luglio .
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