venerdì 12 settembre 2014

VAGARELLO , ALBERO DA GUARDIA PENSIONATO ANTICIPATAMENTE .















In ogni foresta , anche la piú piccola e circoscritta , esiste una conifera che s'occupa di fare la guardia .
Di solito é snella e sinuosa , ricoperta di fogliame compatto ed esuberante .
Si veste di scuro , ma quando un raggio di luce la raggiunge , brilla di resina iridescente .
Con eleganza e sussiego , eleva rami ad un'altezza considerevole , in modo da non lasciarsi sfuggire nulla di quello che avviene attorno .
Passa tutto il suo tempo a scrutare l'orizzonte e , neppure di notte , chiude occhio .
La sua - peró - é una missione che non sempre viene riconosciuta ed apprezzata dagli altri alberi , colleghi invidiosi , o semplicemente ignoranti .
Spesso sparlano di lei , dicono ch'é altezzosa e antipatica , che si dovrebbe rimpiazzarla al piú presto .
Ma mai nessuno si prende il coraggio di cambiare , e , cosí , pur calunniata ed incompresa , la sentinella-del-bosco si mantiene al suo posto , attenta , continuando a vigilare .
È una realtá che tutti i botanici conoscono , non dovrebbe stupire nemmeno voi .
Avverto - quindi - che la storia di Vaganello costituisce un'eccezione , non va considerata come probabile .
Eppure é interessante , penso .
Il suo protagonista é un Abete Rosso , nato da piú di 200 anni .
Bellissimo e fiero , capace di resistere a qualsiasi vento .
Lo si riconosce per la forma slanciata , piramidale come quella d'un Albero-di-Natale .
Sul tronco si vedono distintamente squame di corteccia fulva , che ricordano la superficie rugosa d'un cetaceo incrostato di conchiglie .
Ha appreso - da molto tempo - a vivere in un ambiente ostile , marcato da temperature polari ed abbondanti cadute di neve , che non riesce a mantenersi a lungo attaccata agli aghi vischiosi del suo manto .
Faceva l'albero da guardia in un bosco ai piedi delle Alpi , in riva ad un laghetto paludoso .
Certo , suscitava gelosie e rancori in altri pini piú giovani , che avrebbero voluto rubargli il posto , ma , imperterrito , si dedicava giudiziosamente a proteggere anche loro .
Avrebbe voluto continuare cosí per qualche secolo ancora .
Ma , quando si vide arrivare ai piedi un veicolo giallo lampeggiante , da cui scesero uomini barbuti vestiti di plastica luccicante , capí immediatamente che non sarebbe stato piú possibile .
Si sentí scuotere , impacchettare , poi intorpidí sul ripiano d'un camion traballante che lo portó lontano .
Soltanto quando si ritrovó in piedi , riuscí a guardarsi intorno .
Non vide nessun altro albero della sua taglia , soltanto arbusti , aiuole delimitate da ciottoli levigati , ed un paio di panchine laccate d'azzurro .
Un giardino fiorito , curato ed ordinato come una scrivania giapponese , un luogo creato dall'egoismo d'un essere umano .
Vagarello pianse alcune lacrime di sorpresa , ma non si lasció sopraffare dallo sgomento .
Pensó subito , preoccupato , a chi , da quel momento , sarebbe rimasto senza la sua protezione diretta .
Invece di rimpiangere e recriminare , decise d'inviare al bosco nativo un messaggio di speranza ed amore .
Incaricó il vento della sera di trasportarlo fino alle montagne : « nessuno é indispensabile , niente dura per sempre , a volte é necessario trovarsi senza aiuto per capire quanto valiamo . Rimarrete per sempre nel mio cuore , ma é ora che facciate da soli , una Legge Naturale lo impone ! » .
Cosí Vagarello accettó la sua nuova condizione di Pensionato e tornó a vivere felice .






1 commento:

LED ha detto...

Esattamente !!!!