sabato 21 novembre 2020

IN UNA MANCIATA DI MALUMORE








Aderiscono inebetiti mormorii ai presupposti d'uggiose rifrazioni, e, per non produrre vuoto in dissolvenze ammaestrate, ondeggiano come piume discinte dal soffio dei desideri.
Contaminano sequenze di fremiti incalzanti, appassendoli sotto estensioni cocenti, agguantano desolazione, voli di sguardi indecifrabili, intrecci di segmenti proiettati su ombre ondulate.
Ricercano e raggiungono traguardi immaginosi, rendendo statici i contorni di turbamenti ispezionati con innata fobia.
Celano in meandri avvizziti le consegne astatte di evasioni antiche, confezionano dinamiche stantie in cartocci di dileguata armonia.
Circumnavigano estromissioni anarchiche, sconfinando in smerigliati battiti d'odorose effervescenze. 
Retrocedono sempre al calar del sole, per alloggiarsi in una manciata di malumore. 



 

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