Come avviene per qualsiasi altra che s'affacci alle porte dell'Universo, la presenza umana, per quanto tenacemente ostinata ed invadente, smetterá un giorno d'aggrapparsi alla superficie della Terra.
Ed allora scomparirá, non lasciando alcuna traccia, e neppure tanto clamore.
È il destino di ogni esistenza che non sia eterna, quello di srotolarsi nell'intervallo che decorre tra il suo insorgere ed il definitivo tramonto.
Cosí avviene, da sempre e dappertutto, senza eccezioni.
L'esperienza decorre in tempi ben determinati, la sua validitá deriva proprio dalla sua transitorietá.
Tutto finisce, prima o poi.
È superfluo ricorrere a documentazioni scientifiche, per avvalorare quanto il nostro intuito afferma in modo perentorio.
Prima dell'inevitabile estinzione -peró- possiamo, come specie, compiere quel salto evolutivo che affranchi completamente dalla condizione oscura che c'ha originato, abbandonando per sempre la caverna dei nostri progenitori.
Altrimenti, all'interno dei meccanismi cosmici, l'utilitá di questo genere umano non sará stata superiore a quella di molte altre rudimentali forme biologiche, proliferate in modo grottesco nel tentativo di diversificarsi e sopravvivere.
Molte sono le generazioni trascorse da quando ci originarono alcune scimmie paranoiche, ma, dopo molte migliaia d'anni vissuti in modo violento e predatorio, ci comportiamo ancor peggio che agli albori.
Ci moltiplichiamo consumando smodatamente aria cibo ed atmosfera, minacciando gli elementi, per viverci dentro in maniera ogni giorno piú scomoda ed insoddisfacente, mentre ruminiamo improperi e lamentele nei confronti della crescente ostilitá ambientale.
Ed, al momento di tramandare quel minimo di buon-senso raggranellato in qualche anno d'esistenza, lasciamo dietro un'interminabile sequenza d'intricati nodi che creditori offesi, debitori ignari, e pochi amanti stupefatti, dovranno cercare d'affrontare in nostra memoria.
Durante tutta la vita, aborrendo l'oblio in cui cadremo un giorno, facciamo di tutto per incoraggiarlo e rendendecelo inevitabile.
Utilizziamo la tecnica di chi, osservando il tempo passare, alza le spalle e decide di essere eterno!
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