Il destino di chi coltiva la propria indipendenza in un contesto molto affollato, dipende dalla capacitá di trasformare ogni abitudine sociale in fattore di crescita personale.
Ed é ricorrendo a detriti estratti da miniere d'orgoglio e superbia, che si colmano i fossi dell'incomprensione.
Non ci si lasci -quindi- distrarre dal compito di elaborare una via d'uscita dalla prigione di sé stessi.
Nel progetto di vita che ne consegue, si ammetta che, spesso, attivitá molto monotone e frustranti, forniscono le premesse di gratificazioni superiori a quelle offerte da svariati piaceri istantanei.
Per dipendere in maniera edificante dall'estrensicarsi delle proprie manifestazioni, si accetti che é soltanto attraverso la sofferenza che si raggiungono mete elevate, dato che i successi facili si rivelano sempre di breve durata.
Ci si guadagna un punto di vista preferenziale, imboccando il sentiero che s'inerpica tra i rovi, rinunciando all'abitudine malsana di cercare una scorciatoia agevole.
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