mercoledì 1 luglio 2020

L'ARSURA DEI SOLCHI SCOLPITI NEI PENSIERI













L'arsura di solchi scolpiti nel guazzabuglio dei pensieri spesso trasborda, raggiunge proponimenti ed intenzioni, smarriti girovagando nell'inconscio, e li artiglia senza pietá.
Frantuma ogni istante di densitá anomala, si tuffa in oscure correnti ascensionali, produce surrogati silenzi, dai quali l'emotivitá rifugge impulsivamente.
Si lascia invadere da baluginanti sprazzi di tramortita metafisica, ma, poi, ritorna a rifugiarsi nella bacheca degli stratagemmi, dove si raggomitola come foglia decisa ad offrire resistenza al vento.
Con gravitá instabile, calpesta il brontolio della memoria, per inculcarle detriti e sofismi, che riflettano gli sguardi foschi di chi si contamina nella penombra.
Assottiglia il portamento che incaglia fatalitá decadute, sgarbatamente inibisce movenze, giá logore per l'assillo di frasi avventate e smagliature penetranti.
Infiocchetta dimore immaginate, profanandole con aromi di selvatico trambusto, su veli spiegazzati appoggia il divario narrato di echi labili e desolati.
Nel labirinto sottopelle, rievoca abitudini remote e linfa d'alberi immotivati, mentre il dubbio malfermo modula il ritmo delle sue chimere.






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