lunedì 20 agosto 2018

COLPO-DI-CULO !!!








In qualsiasi contesto si viva, le convenzioni sociali esercitano profondi influssi comportamentali. Molti credono che, ignorandole, si finisca per venire fraintesi, emarginati o persino disprezzati pubblicamente .
Di conseguenza, ci s'incoraggia ad accettare atteggiamenti che appaiano d'uso generale, trasformandoli in proprie abitudini quotidiane.
A meno che non s'infrangano propositatamente regole comuni, per affermare eccentricitá o manifestare sentimenti di protesta.
Antonio si guarda bene dall'assumere in ogni sua manifestazione pubblica il ruolo di contestatore, non si sente affatto un rivoluzionario!
È saldamente radicato al terreno argilloso dove gli antenati costruirono lo stile di vita che, ancor oggi, prevale .
Privilegia il rispetto delle tradizioni popolari che vede tramandare nel suo minuto contesto .
Eppure, vorrebbe passare alla storia come trasgressore del supremo divieto imposto da chi intenda incutere soggezione e rispetto ai suoi sudditi.
Il suo progetto di toccare il Culo-del-Re indubbiamente costituisce evento di profondo significato sociale.
Che sia un'iniziativa del tutto originale, oppure soltanto provocazione di carattere emulativo dettata dal desiderio di distinguersi, merita la nostra piú attenta considerazione.
È una conquista epocale, di quelle che si raggiungono esclusivamente con estrema programmazione e minuziositá.
Non é -infatti- concepibile che si possa arrivare a toccare il Culo-del-Re, senza essersi prima sottomessi ad un lungo e meticoloso apprendistato.
Ben consapevole d'ogni rischio ed ostacolo alla realizzazione della sua impresa, Antonio intese non lasciare nulla al caso, escogitó un programma esclusivo, costituito da molteplici tappe intermedie, per "impratichirsi" progressivamente.
Applicando la "politica dei piccoli passi" s'arriva lontano, senza nemmeno accorgersi di quanto impegnativo sia il percorso.
Cosí, ogni azione dev'essere sistematicamente pianificata.
È in un'agenda che s'annota il grado d'efficacia dell'esecuzione.
Il primissimo bersaglio fu un collega d'ufficio, con qualche chilo di troppo intorno alla cintura, impegnato con un cumulo di scartoffie.
Piegato in avanti per sistemare un foglio nella fotocopiatrice, si riveló la piú arrendevole delle prede. Bastó fingere di sbilanciarsi per schivare una seggiola, ed appoggiargli una mano sul culo, senza suscitare alcun problem .
Per il secondo approccio, Antonio elevó il coefficiente di difficoltá.
Per trovarsi a contatto del capo-meccanico dell'officina dove sua figlia si reca spesso, le chiese in prestito l'auto.
Avendo saputo che tra i due esiste simpatia superiore a quella che si stabisce normalmente in casi analoghi, decise di approfittarne.
Cosí, presentandosi , con poche parole guadagnó la fiducia di chi é di solito molto riservato e diffidente.
Quando entrambi, per indicare l'ubicazione del problema tecnico da risolvere, si dovettero sistemare sotto al cofano sollevato, si ritrovarono a contatto di culo.
Ad Antonio bastó allora girarsi per eseguire la perfetta manovra, che parve cosí involontaria da non suscitare alcuna sorpresa né disagio.
Lo stesso giorno, incoraggiato da tale successo, si concesse un'ulteriore iniziativa.
Quella di toccare il culo all'edicolante, che quotidianamente gli vende il Corriere.
Per "stanarlo", si rese necessario chiedere una rivista di bricolage esposta in una bacheca esterna.
Cosí i due si trovarono uno dietro l'altro appoggiati ad una parete del chiosco.
Ed, anche in questo caso,si trattó d'un evento per nulla macchinoso.
Il giornalaio, uomo anziano a cui la vita ha riservato molte vicissitudini, sentendosi sfiorare il culo non si mostró affatto imbarazzato e neppure le due persone, che dal marciapiede videro la scena, se ne meravigliarono.
Il passo successivo richiese maggiore cautela.
Antonio, iniziando a sentirsi sufficientemente esperto, volle dimostrare a sé stesso d'essere capace di toccare il culo ad una donna, senza venire accusato d'azione impropria né incorrere in reazioni di stampo sessista.
Ammise -peró- la necessitá d'una strategia adeguata alla situazione.
Scelse perció d'agire all'interno d'una stazione ferroviaria, luogo particolarmente affollato e caotico, dove sono inevitabili i contatti fisici tra sconosciuti che si muovono affrettatamente.
Seppe aspettare pazientemente l'arrivo d'un convoglio proveniente dal Sud, che arrivó con considerevole ritardo.
E, soltanto quando al lato della piattaforma dove s'erano sistemate centinaia di persone accaldate e confuse, le porte s'aprirono per accoglierle tutte, s'avvicinó ad una giovane mamma accompagnata da due bambini, che stava sollevando con una mano un'imponente valigia, e contemporaneamente spingendo il passeggino in cui aveva sistemato il figlio piú piccolo.
Sentendosi toccare il culo, la donna, pressata da varie persone circostanti, non riuscí nemmeno a girarsi per scorgere chi le stesse dietro.
Cosí, ignorandone il responsabile , pensó si fosse trattato d'un incidente involontario, al quale non diede alcuna importanza.
Per Antonio rappresentó invece conferma importante ed ulteriore motivazione per continuare a perfezionare iniziative e strategie, in vista dell'incontro supremo e definitivo, quello con il Culo-del-Re.
Successivamente a tale episodio, la scelta dei bersagli avvenne in situazioni sempre piú diversificate e complesse.
Ma venne sempre evitata qualsiasi persona investita di rilevanza sociale.
Non soltanto per timore di conseguenze sgradevoli o ritorsioni legali.
Soprattutto perché non si possono penetrare le fitte barriere che, chi detiene potere, erige intorno a sé, senza ricorrere ad ingegnosi stratagemmi, i quali si contemplano soltanto quando s'é acquisita la dinamica d'una routine da eseguire con fiducia assoluta.
Furono quindi necessari diversi mesi , durante i quali, indistintamente, tutti i culi toccati furono di "gente comune".
Alla fine di tale periodo di collaudo, Antonio si sentí pronto per il grande salto.
Decise allora di consultare bollettini e notiziari che indicassero luoghi e date d'eventi con annunciata presenza del Re.
Non fu difficile incontrare l'occasione propizia.
Ogni anno, durante l'ultimo giorno d'Agosto, l'intera comitiva Reale percorre il tragitto che dal Palazzo conduce al ponte antistante la Torre.
Si celebra cosí la storica difesa della cittá che, quando minacciata dagli Unni nel Medio Evo, coraggiosamente insorse, allontanandoli per sempre.
Per osservare comodamente il corteo esistono centinaia di finestre e balconi.
Eppure molti cittadini preferiscono sistemarsi sui marciapiedi, convinti di poter essere, cosí, uditi uno ad uno dal monarca, che, al suo passaggio, cerca di non mostrarsi indifferente anche alla minima manifestazione d'apprezzamento.
Fragorose acclamazioni soverchiano ogni rumore prodotto dai molti veicoli che precedono ordinatamente la carrozza dalla quale il Re, in piedi, saluta la folla con vistosi gesti d'entrambe le mani.
Di certo il clamore e la confusione permettono d'avvicinarsi considerevolmente al corteo senza suscitare sospetti, ma, poi, é necessario escogitare uno stratagemma molto creativo per trovarsi a contatto diretto con il Culo-del-Re.
In realtá, anche il piano piú scrupoloso, puó fallire miseramente senza l'apporto d'una buona dose di fortuna.
Ed, infatti, a poco sarebbe servito presentarsi con un imponente mazzo di rosse scarlatte da allungare in direzione del sovrano,, se non si fossero verificate circostanze totalmente impreviste.
Appena prima che la carrozza reale svoltasse l'angolo dove s'era appostato Antonio, una coppia d'anziani si fece largo per mostrare alla nipotina il Re,, il quale ammiccó immediatamente, sporgendosi in avanti come per accogliere la bambina tra le braccia protese.
Quel gesto repentino aggiunto al rollio del mezzo in movimento, s'amplificó facendogli perdere l'equilibrio.
Per non cadere a faccia ingiú, dovette appoggiarsi goffamente alla Regina, che gli stava al fianco, tranquillamente seduta osservando la folla.
Abbracciandola cosí, si trovó nella posizione perfetta per Antonio, il quale, benedicendo tanta sorte, non si lasció scappare l'occasione piú importante della sua vita....
Indubbiamente, si trattó d'un "colpo-di-culo" notevole!
Eppure, quel contatto carnale non raggiunse proprio il risultato sperato.
Antonio, infatti, al contrario che in tutte le occasioni precedenti, non si sentí sicuro d'aver centrato il bersaglio.
Provó immediatamente una sensazione di stupore, venendo assalito dal dubbio che il Re fosse totalmente sprovvisto di quella che noi comuni mortali consideriamo una parte fondamentale del nostro corpo.
Come lui allora, chiediamoci il significato di questo racconto, ma, per favore  evitiamo di attribuire suprema importanza ad ogni culo reale!










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