venerdì 28 luglio 2017

AMULYA .



Due secoli fa' , in un bordello di una piccola cittá dell'India Centrale , una delle prostitute che lí si recavano quotidianamente per raggranellare pochi spiccioli che permettessero loro di sopravvivere , diede alla luce una bimba di straordinaria bellezza .
Il parto avvenne , quasi senza preavviso , in un angolo di una squallida cucina .
Quel luogo poco appartato , solo protetto da una tettoia , anche beneficiando di un influsso costante di aria pura , non riusciva ad essere accogliente nemmeno per cucinare .
La costante presenza di cibo fumante e dall'aroma speziato produceva l'effetto di accentuare il caratteristico odore di escrementi umani , spesso depositati , senza ritegno , a poca distanza da lí .
Fortunatamente tutto si svolse rapidamente e senza complicazioni , che si sarebbero di certo rivelate letali , in quei momenti di grande improvvisazione . .
Dopo pochi minuti di sofferenza , alle urla della madre si sovrappose il suono limpido di un vagito rassicurante .
Il fatto - peró - non parve eccezionale a nessuna delle presenti , né meritó alcuna particolare attenzione . .
Nessuna si lasció distrarre dalle attivitá intraprese precedentemente .
Solo una vecchia sdentata , che giá non accompagnava clienti per manifesta incapacitá fisica , si mostró attenta ed offrí un poco di collaborazione , peraltro poco tempestiva .
In quell'ambiente avvezzo alla promiscuitá , la presenza di bambini , presumibilmente figli della mancanza di contraccettivi , costituiva una costante , spesso incoraggiata e comunque mai messa in discussione .
La scelta del nome per la neonata avvenne immediatamente , prima ancora che si tagliasse il cordone ombelicale e che apparisse chiaro che la sua vitalitá sarebbe continuata a lungo : non fu la mamma a proporlo , ma la proprietaria del bordello .
Infatti , in quel microcosmo , si rendeva necessario colmare una lacuna e che qualcuna assumesse il nome di Amulya , in ricordo di una prostituta particolarmente affascinante e da poco scomparsa .
Ingranaggi oliati da tradizioni ancestrali accompagnarono la bambina nei suoi primi anni e la portarono ad assumere un ruolo prestabilito .
Avrebbe dovuto seguire le orme della madre e presto le si sarebbero presentati i primi clienti .
Nel frattempo - peró - viveva in una specie di " Limbo " .
Le era concesso di giocare tutto il tempo con i coetanei e non si richiedeva nessuna sua partecipazione alle attivitá ricorrenti in quel bordello .
Capitava che venisse adocchiata da qualche uomo , disposto a pagare qualsiasi somma per usufruire della sua acerba compagnia sessuale .
Ma - forse per non compromettere una dinamica futura giá prestabilita - questo privilegio venne salvaguardato e mai concesso a nessuno .
Cosí , a 5 anni , Amulya , come ogni altra bambina della sua etá , si manteneva ingenua e poco interessata al commercio , che le persone adulte svolgevano nel suo luogo di divertimento ludico .
Rincorreva i suoi amichetti e solo si lasciava acchiappare dopo lunghi estenuanti inseguimenti .
Non le sfuggiva la costante presenza di uomini estranei , che spesso aspettavano seduti , prima di essere ricevuti da una delle donne di casa .
Non capiva esattamente cosa succedesse , poi , nell'intimitá dei cubicoli , che costituivano la parte superiore dell'edificio , dove poteva recarsi solo se accompagnata e dopo averne richiesto il permesso .
In pratica mai le fu concesso di visitare quel piano superiore , durante le ore di " attivitá " .
Pensava - peró - che lí anche gli adulti giocassero a nascondersi ma il loro divertimento si manifestasse secondo modi e regole differenti da quelle del gioco a lei destinato .
Cosí spiegava perché sia gli uomini che le donne , che ritornassero da lassú , avessero un'aria stravolta , esausta , come se si fossero rincorsi ripetutamente intorno ad un letto e mai fossero riusciti a prendersi .
Nel giorno del suo 11º Compleanno , quando si aspettava che raggiungesse la pubertá , Amulya ebbe diritto ad una Festa , secondo le usanze di quel luogo .
Si pensava , infatti , che fosse ormai giunto il momento per prepararla ad assumere un ruolo piú utile e partecipativo , anche se non ancora quello di prostituirsi direttamente .
Avrebbe avuto accesso al piano dove si svolgevano incontri sessuali .
Lí sicuramente non avrebbe potuto ignorare la presenza di qualche uomo nudo , che entrasse o uscisse dai cubicoli per raggiungere il bagno comune , dove lavarsi i genitali .
Lei si sarebbe dovuta assicurare che asciugamani puliti fossero sempre a disposizione .
Amulya , inoltre , si sarebbe incaricata di trasportare secchi d'acqua dal pozzo e di sbarazzarsi di cartacce e mozziconi , che trovasse sul pavimento .
Al primo contatto con quell'ambiente , subito dopo il suo compleanno , avvenne - peró - un episodio che determinó poi la sua intera vita .
La mamma la chiamó per mostrarla ad un cliente facoltoso , un uomo di Casta Superiore , padrone della maggiore proprietá agricola della zona .
Non é escluso che volesse giá " offrirla " a quel cliente abituale , o forse " prenotare " l'eventualitá della deflorazione , da attuare in un secondo tempo .
La bambina si rivolse , senza timidezza , prima alla madre che giaceva seminuda sul letto , e , poi , all'uomo che si era immediatamente ricoperto .
Misteriosamente disse di sapere il motivo della sua chiamata al mondo , senza peró svelarlo .
Fu allora che apparve luccicare un ricciolo di capelli , che da sempre le adornava il viso.
Quella ciocca piú scura a forma di nodo , che a noi puó sembrare una caratteristica di poco importanza , come lo sono le " rose " che movimentano le nostre capigliature , per gli Indiani del tempo costituiva un segno profetico .
A chi la vedesse apparire sulla propria fronte o spuntare dalla nuca , si attribuivano poteri semi-divini ed un enorme prestigio .
La mamma pianse poche lacrime , prima di lasciare che la figlia seguisse il suo destino .
Amulya passó , quel giorno stesso , dal bordello al Tempio Hindú della cittá .
Venne affidata ad una Sacerdotessa di Yellamma e divenne sposa del dio Shiva .
In una cerimonia d'iniziazione , le venne spiegato come giá la sua vita non le appartenesse piú , ma dovesse essere messa a disposizione di tutti i fedeli che si recassero a quel tempio .
Ogni qual volta lei si fosse unita carnalmente a loro , un obolo sarebbe stato pagato alle casse dell'istituzione religiosa , contribuendo cosi alla manutenzione del luogo ed al benessere del gruppo sacerdotale .
In cambio , i pellegrini sarebbero ripartiti soddisfatti e rigenerati , dotati di una potente energia vitale , che li avrebbe accompagnati per il resto delle loro vite .
Due secoli fá - e fino al 1950 quando fu abolita per legge ´- la prostituzione " Sacra " era molto comune tra gli Hindú , come pure in altre religioni politeiste .
Si trattava di un genere di prostituzione davvero singolare , dato che le cosiddette prostitute non ne beneficavano minimamente sul piano economico .
Le loro prestazioni sessuali solo servivano ad ingrassare i sacerdoti dei Templi , che facevano pagare ai fedeli anche tariffe piuttosto elevate .
Estrema povertá e scarsa istruzione , inserite in un contesto gerarchico difficilmente mutabile come quello delle Caste , contribuirono alla manutenzione di tradizioni basate sulla disparitá sociale e spesso offensive nei confronti delle donne .
Questa etica misogena della societá indiana permise , appunto , che molte bambine come Amulya venissero usate come soprammobili sull'altare del Kamasutra .
Voglio peró pensare che a questa mia Storia inventata ( ma non impossibile ) si possa aggiungere un lieto fine , cosí come lo intendo io ...
Amulya finse di doversi recare al fiume , per raccogliere rami di una speciale varietá di incenso , che solo lei sapeva trovare . .
Disse che avrebbe voluto rendere ancor piú sacri gli incontri carnali che le venivano prospettati nel Tempio , ma che avrebbe necessitato di 24 ore per organizzarli meglio .
Approfittó dell'unico momento di libertá concessole .
Scomparve all'imbrunire e non fece mai piú ritorno in quella cittá .
Si dice che sia ricomparsa , qualche anno dopo , a Delhi .
Divenne una donna senza sorriso né lacrime , incapace di arrossire , ma pronta a soddisfare qualsiasi desiderio sessuale un uomo potesse provare .
Amante di sovrani ed intraprendenti commercianti di successo , che non le negarono mai attenzioni , condusse una vita agiata fino a che , anziana ma sempre in buona salute , decise di dedicarsi ad opere di bene .
Aiutó allora molti poveri a sfamare le loro famiglie .
Adottó due bambine abbandonate e volle che studiassero all'Universitá .
Fosse rimasta al Tempio , solo avrebbe conosciuto patimenti , proprio mentre le casse del tesoro si sarebbero rimpinguate grazie alle sue " Prestazioni ".
Qualcuno vorrebbe ricordarla solo come una Divinitá mancata , altri avrebbero voluto dedicarle un Tempio per poi infamarlo .
A me sembra che , almeno , abbia trovato un'alternativa plausibile ad un mondo popolato da coccodrilli sacri ed elefanti di pietra .
Ha rivolto i suoi passi di danza dove qualcuno li potesse ammirare con maliziosa aspettativa .
Non si é lasciata trasformare in una scultura erotica , che adornasse un Tempio circondato da mura inaccessibili .
Immagino che il suo canto , e la poesia dei suoi gesti , abbiano spuntato molte frecce e assopito l'ira dei potenti .
A me importa che Amulya non si sia mai dovuta vergognare di essere sé stessa .

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