lunedì 2 settembre 2013

FAME DI SEMI TRANSGENICI ...








Non rappresenta nessuna religione , non s'impone di evangelizzare nessuno .
Tranquillizzatevi : Rimba non fonderá mai una setta , né partirá per localitá strategiche nel tentativo di mediatizzare le sue credenze .
Non alletta giovani con facili slogan , promettendo un futuro migliore , in cambio della loro devozione .
L'unico dogma in cui crede é quello di doversi mettere a disposizione di chiunque ricerchi aiuto .
Al contrario di molte istituzioni ecclesiastiche che , pur professandosi spirituali , mantengono interessi economici attivi , rifiuta qualsiasi contributo monetario .
Dispensa conforto con le parole , ma , tale é la sua umiltá , che preferirebbe essere un esempio silenzioso , un semplice anello d'una catena naturale , alla quale tutti apparteniamo .
Il Parco in cui vive é un rifugio tranquillo , nel centro d'una grandissima cittá , estremamente inquinata e caotica .
Non é un pulpito dal quale rivolga sermoni , o inviti a praticare strane liturgie .
Non si sente superiore a nessuno ed é convinto di dover imparare importanti lezioni da tutti .
Ma riconosce l'ipocrisia , di chi si dice destinato ad indirizzare l'umanitá verso valori morali , che non applica a sé stesso .
Sa che i " Falsi Profeti " di fama biblica abbondano ancor oggi .
A capo d'ogni Chiesa ce n'é almeno uno .
Un Paladino propagatore della sua fede , contro altre credenze religiose o esistenziali .
Dotato di grande valenza carismatica , dispone spesso di meccanismi sofisticati ed efficaci per influenzare l'opinione pubblica .
Uno di questi personaggi apparve recentemente in quel Parco .
Di proposito , per incontrare Rimba .
Un uomo alto , dalla pelle scura , che rappresenta una Chiesa a noi quasi sconosciuta , ma che conta giá centinai di migliaia di seguaci nel Mondo intero .
Questo " pastore " , pur definendosi " rappresentante diretto di Dio " , si presenta a tutti rifuggendo i simboli caratteristici del potere che rappresenta .
Si veste con sobrietá , indossando abiti qualunque , risponde affabilmente ad ogni interlocutore , non si nega a qualsiasi discussione .
Sembra disposto ad ascoltare , invece di giudicare ed imporre le proprie credenze , come facevano spesso i suoi predecessori .
Frutto d'una scaltra operazione di marketing , si ripromette d'apparire in sintonia con gli attuali tempi di crisi economica e morale .
Invece d'ignorare , o giustificare le contraddizioni che il suo officio comporta , le sventola ai quattro-venti , come se gli fossero imposte .
Dice a tutti ch'é qui per moralizzare il mondo , e che incomincerá a farlo presto , rivoluzionando usi e costumi secolari .
Per ora - peró - si limita a interpretare il ruolo dell'uomo umile , che s'accontenterebbe di starsene sotto un albero , vivendo della caritá altrui , ma al quale non é concesso di dimenticarsi della poderosa macchina economica che lo sostiene .
Rimba , per accoglierlo degnamente , s'alzó , gli protese le braccia incontro ed esclamó : « Benvenuto in questo palazzo » .
All'altro non sfuggí l'ironia di quelle parole .
Eppure rispose seriamente , nascondendosi dietro un sorriso :« Il Cielo ha voluto che t'incontrassi , ed io sono qui per compiere la Sua volontá » .
Ne seguí una breve conversazione , dai connotati amichevoli :
- « Come mai ti trovi a Giacarta ? »
- « Sono qui in missione , una visita pastorale per insegnare ai giovani che Dio li ama , in qualunque parte di mondo si trovino »
- « Molto bene , ma c'é proprio bisogno che tu glielo dica , non lo sanno giá ? »
- « Eh , no : purtroppo viviamo in tempi di grande materialismo , i giovani si scordano di Dio facilmente , sono tutti occupati a correre dietro alle apparenze , a desiderare oggetti di consumo . »
- « Ma non preoccuparti .. »
- « Come dici ? È un problema serio , i valori morali vanno salvaguardati , dobbiamo creare un futuro migliore per questa generazione . »
- « Il futuro non dipende da nessuno di noi , a me comunque importa soltanto il presente . »
Fu cosí che la discussione degeneró :
- « Tu dici cosí perché non hai la responsabilitá di condurre un gregge . »
- « E tu mi sembri piú preoccupato di contare le tue pecore che del loro benessere , o dell'ovile a cui sono dirette . »
Rimba voleva soltanto sottolineare come , anche le migliori delle intenzioni , possano celare risvolti meno edificanti .
Non era sua intenzione offendere , o antagonizzare il saggio e mite interlocutore .
L'uomo - peró - s'alzó di scatto , irritato .
Borbottó che « L'umiltá é un dono di Dio , c'é chi non sa proprio cosa sia . »
Prima d'andarsene , invitó Rimba a « cercare d'essere servitore , non protagonista , ed a capire che siamo tutti fratelli . »
Non si scordó di benedirlo , con una delle sue formule piú collaudate :
« Che Dio faccia la grazia d'indicarti il cammino , e che , un giorno , con la Sua benevolenza , ci si possa ritrovare in Paradiso . »
Rimba ringrazió dell'augurio , mostrandosi imperturbato .
Pensó allo stress inutile , provocato della " missione " d'arraffare anime alla " concorrenza " .
Immaginó l'altro alle prese del bilancio annuale , incaricato del conteggio di ogni anima convinta a redimersi .
Scosse la testa e sorrise bonariamente .










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