sabato 1 agosto 2020

L'ALFABETO DELLA NEBBIA






È l'alfabeto della nebbia che stempera gli istanti del vanesio concerto emotivo, nel suo contraltare ibernato.
Increspa i passi affrettati, presi in pegno dal vorticoso susseguirsi di sfumature scarlatte, e rugiadosi abbracci impressi contro l'indelebile patina, che soverchia l'affresco di silenzi elusi e vertigini prolungate.
Sbiadisce ogni motivazione, per espanderla oltre i segreti d'un vascello senza timone, percorre teoremi sconosciuti posando piume sui sassi di strapiombi avvelenati, segrega l'approdo di tentazioni insipide dietro un retrogusto spigoloso.
Solleva prismi tangibili ed emancipati, suggerendo, pensoso, suggestive evoluzioni.
Arroventa il muto abbandono di tralci annaspanti nel mosto violaceo di sentimenti contorti ed indisponenti.
Sconfina spesso nell'ellisse di metamorfosi scolpite nel ghiaccio contundente di sillabe pronunciate da clandestini impulsi cerebrali.
Coltiva sogni affannosi in molecole d'aria sfuggita all'incertezza di struggenti tributi e titubanti usanze gestuali.
Fende turgidi dibattiti con immobile vigore, levitando oltre il sigillo di logori pregiudizi ed assordanti cambiamenti di traiettoria.
Addomestica la goffaggine d'insalubri vapori con la fragranza dei rintocchi scaturiti, come sospiri, dalla risacca di momenti conturbati dal tormento dei sensi.










Nessun commento: