venerdì 7 novembre 2014

LA CASA DI BRALIRIUS .










Bralirius vive , comodamente , in un pianoforte-a-coda .
È un topolino bianco , che , anni fa' , decise d'abbandonare l'oscuritá dov'era nato , per girare il mondo , in cerca di dove sentirsi a casa .
In un treno accelerato viaggió per raggiungere un villaggio di vacanze , e , lí , tra le pieghe d'uno scoglio spettacolare , passó un'estate intera , schivando gli spruzzi del mare .
Il cibo non era abbondante , ma la vista insuperabile .
Poi - peró - le onde , con prepotenza , reclamarono possesso del litorale e l'obbligarono a sloggiare .
Per un paio d'ore , si rifugió sotto un cubo di latta , che , chissá da dove , aveva cavalcato l'impeto della tempesta .
Il forte odore di salsedine , e macchie di bitume appiccicaticcio , lo consigliarono presto a traslocare .
Scaló un palo della luce per ammirare il paesaggio all'imbrunire .
Una nuvoletta di velluto viola s'abbassó dalla collina per venirlo a trovare , e chiaccherare un po' , ma lui nemmeno s'accorse della sua presenza .
Stava pensando , insistentemente , a come illuminarsi la vita .
Scartó subito l'ipotesi offerta dai lampioni accesi sulla passeggiata : fendendo la nebbiolina iridescente , si sarebbero dilettati a sconvolgergli l'esistenza .
Quella notte la passó in cima al palo , lasciandosi sopraffare dalla nostalgia di ricordi struggenti .
Non chiuse occhio , non riposó neppure un minuto .
Al mattino , scese in basso per fare colazione .
Cercó per la strada , in ogni cespuglio , tra i rovi , ispezionó ogni anfratto .
Trovó soltanto granuli di sabbia umida , sassi , e qualche pezzetto di plastica azzurra .
Affranto , capí che non poteva essere quella la sua dimora .
Ma , più che preoccuparsi della fame , assecondó il desiderio irrefrenabile di cantare .
Fu allora che una melodia lo raggiunse da un edificio imponente , ubicato a pochi metri dal lungomare .
Non fu difficile entrarvi , approfittando d'una finestra spalancata .
Dopo una breve pausa , la musica riprese .
Le note provenivano dal salone centrale , dove , in totale solitudine , un uomo anziano s'appoggiava delicatamente alla tastiera d'un pianoforte immenso .
Quando terminó di suonare , se n'andó barcollando .
Il topolino bianco capí d'aver finalmente trovato quello che cercava .
Si tuffó tra le corde e lá sotto organizzó la sua casa .
Ogni volta che il pianista stanco appare per riprendere il suo concerto , Bralirius rimbocca le coperte e si permette di sognare .













2 commenti:

GIO - PRONTO AL PEGGIO ha detto...

Ogni volta che immagino un topolino bianco, ho un immagine di ricerca, labirinti con formaggio, scappato i di prendere ed apprendere in fretta...cavie...son contento d'aver trovato un topolino libero

Unknown ha detto...

E' bellissima questa tua favola.