lunedì 6 settembre 2010

LA PANCHINA DEI CONTROSENSI .


A parte rarissimi casi , in cui mi viene richiesto espressamente di assumere un aspetto vistoso e provocante , la mia maniera di presentarmi al prossimo é improntata alla massima discrezione .
Credo in un Make-Up appena accennato , che sottolinei i miei lineamenti con contorni sfumati , e faccio uso di una quantitá minima di prodotti , che possano affliggere la mia pelle sensibile e facilmente irritabile .
Per motivi ecologici oltre che estetici , non potrei sopportare di vedermi il viso rivestito di una patina densa e asfissiante , nemmeno per brevi periodi di tempo .
Una maschera costituita da un cocktail chimico di sostanze estranee e probabilmente tossiche - anche se l'industra cosmetica afferma il contrario - impedisce ai pori di respirare e rigenerarsi ed il Look che conferisce , non solo é " poco-naturale " , ma decisamente marchia una donna come " volgare " .
Nella fantasia popolare , quindi , io non penso di essere facilmente identificabile ..
Di certo non mi scrivo in fronte la parola " Escort " , a carattere cubitali , né , come fanno le tifose " mediatiche " , che vediamo esultare negli stadi , dipingo sulle mie guance ghirlande e bandiere , loghi o figurine che alludano direttamente alla mia attivitá di accompagnatrice-a-pagamento !!
Ieri mattina , oltre ad essere uscita cosí come mi ero svegliata , totalmente senza " trucco " , indossavo la piú semplice delle combinazioni , la prima che mi venne a portata di mano .
Forse un paio di jeans vetusti ed una T-shirt stropicciata sono piú adatti ad una passeggiata nei boschi , che alla Biblioteca Pubblica , dove intendevo consultare qualche libro altrimenti irreperibile , ma pensavo offrissero una certa " anonimitá " e mi proteggessero da sguardi indiscreti .
Ed , infatti , sia in Metropolitana che , poi , sul marciapiede le poche persone che mi abbiano rivolto un'occhiata , devono avermi scambiata per una studentessa in procinto di raggiungere l'Universitá .
Non che io non lo sia piú , dato che , anche se laureata in un'altro settore , pare proprio che continui a frequentare " Lezioni-di-Antropologia " ( se mi permettete un po' di auto-ironia e qualche impertinente riferimento alla mia " clientela " ) !!
In Biblioteca - luogo dove raramente mi presento e nessuno mi conosce personalmente - venni accolta , con poca simpatia , da una funzionaria accaldata e maldisposta .
Una volta ottenuti i libri che mi interessavano , dimenticai rapidamente la sua irritante presenza , come pure quella di altre persone , fastidiose per il loro modo di manifestarsi verbalmente .
Scelsi un tavolino che garantisse un po' di tranquillitá , essendo ubicato vicino a scaffali polverosi , dove si raccolgono i titoli " fuori-moda " , che tutti si guardano bene dal ricercare .
Lí mi immersi totalmente nella lettura di un romanzo di un notissimo scrittore brasiliano , dopo aver esaminato sommariamente un paio di altri volumi , che presto si scontrarono con il mio umore del momento .
Incurante della mancanza di aria-condizionata , o del suo temporaneo mal-funzionamento , solo minimamente scomoda in una seggiolina fuori-posto in un ambiente per persone adulte , destinata piuttosto ad alunni di dimensioni lillipuzziane , solo decisi di distrarmi , per concedermi il lusso di un caffé da distributore-automatico .
Notai allora che nel Patio , parzialmente in ombra , si era liberata una panchina .
All'aperto sembrava che il calore fosse piú tollerabile , e , se non altro , avrei potuto allungare le gambe ed assumere una posizione piú " anatomica " .
Spostai , quindi , armi e bagagli e mi sistemai di nuovo , forse ancora un poco inquisitiva , osservando il bicchiere di plastica che mi impacciava le dita e dove un contenuto vischioso , corrispondente alla dicitura « macchiato-senzazucchero » , di certo non mostrava i connotati piú salienti di quello che definiamo " caffé " .
Non mi fu concesso elucubrare ulteriormente sulla eventualitá che il mio sistema digestivo risentisse di quell'affronto liquido .
Un signore , infatti , mi rivolse la parola , appena prima che individuassi l'ubicazione del cestino-dei-rifiuti , dove avrei riposto accuratamente le spoglie di quell'ignobile bevanda .
« È libero lí , accanto a lei ? » - chiese per pura formalitá , dato che la mia risposta affermativa lo raggiunse quando ormai mi si era seduto accanto .
Finsi di ignorare dichiaratamente la sua presenza , anche se invadeva il mio spazio-vitale .
Mi convinsi - peró - a dedicare un po' di attenzione ai connotati di quell'uomo , quando mi raggiunse un acre odore di tabacco bruciato , piú persistente di quello del fumo di sigaretta , forse emesso attraverso la traspirazione o impregnatosi nel tessuto del vestito .
Vidi , cosí , che chi mi stava osservando , si doveva sentire molto sicuro di sé .
Per esperienza diretta , ho imparato a riconoscere immediatamente le persone che , per il fatto di potersi permettere , magari solo una volta , i servizi di una Escort , pensano che il Mondo si debba sempre genuflettere ai loro piedi .
Hanno un fare solo apparentemente disinvolto .
Spesso é sufficiente che mi mostri imbronciata , perché la loro sicurezza scompaia in un attimo .
Pensai che quell'uomo nascondesse parecchi problemi e , dietro un'arroganza artificiale , che nemmeno necessitava di parole per manifestarsi , dovesse trovarsi a disagio .
Non lo invogliai a rivolgersi a me .
Piuttosto , prima di incrociare il suo sguardo , abbassai , ostentatamente , il mio verso " Budapest " , il libro di Chico Buarte , che tenevo aperto sulle ginocchia .
Sicuramente non mi trovavo in quel posto per altro motivo , che non fosse quello di potermi concentrare nella lettura .
La mia attivitá di accompagnatrice non assorbe tutto il mio tempo ed i miei interessi , ma é , volutamente , confinata a situazioni specifiche , che io non cerco direttamente , ma vengono procurate dall' Agenzia che mi rappresenta .
Pensavo proprio che lí , alla Biblioteca , la mia tranquillitá fosse garantita e non esistesse l'ipotesi di poter venire importunata .
Non intendo dire che io non scambi mai frasi con sconosciuti e , se si verifino le condizioni appropriate , non possa persino arrivare a fare la loro conoscenza .
Al di fuori del mio " lavoro " - peró - io rimango una persona " normale " , una ragazza con cui si puó parlare di tutto e di niente , senza discriminazioni ed in un contesto sociale accessibile a tutti .
Dopo 5 minuti di tregua , imposti da me ed osservati con percettibile irritazione dal mio vicino-di-posto , mi parve ovvio che avrei fatto meglio ad alzarmi e ritornare all'interno dell'edificio , dove esistono persone che si incaricano di far rispettare il silenzio .
Infatti , a meno che non volessi cedere alla curiositá e stimolare io , in qualche modo , un reciproco " avvicinamento " ulteriore , si intuiva nitidamente che quell'uomo stesse per sferrarmi un " attacco " ..
Decidendo di restare , ero conscia che " qualcosa " sarebbe successo , ma mi aspettavo che si sarebbe seguito un certo " rituale " , e , se non proprio in totale superficialitá , ci saremmo scambiati convenevoli formali e poco espliciti .
Non avrei minimamente immaginato di sentirmi sussurrare all'orecchio , da una voce che ascoltavo per la prima volta in assoluto , e di cui anche l'accento suonava ostico : « Dai dimmi quanto ti devo dare ed andiamo subito in Hotel » .
Sono dotata di un'ottima memoria visiva e vi posso assicurare che mai prima di allora avessi incontrato quella persona .
Appartiene ad una generazione - quella di Papá - che , tradizionalmente , costituisce il " nocciolo-duro " della mia " clientela " , ed , appunto per questo , l'avrei notato se ci fossimo incontrati , anche fugacemente , in Agenzia od in altri locali , dove dichiaratamente esercito la mia " professione " e ne assumo il ruolo conseguente .
Lui , piuttosto , aveva sparato la sua " proposta " , avvalendosi delle circostanze e dell'assenza di eventuali " testimoni " , che potessero udirla .
Cosí , al " buio " , aveva centrato un bersaglio che io mi illudevo di rendere mimetico , ma della cui improbabilitá mi vidi , allora , costretta a dubitare .
Devo essermi sentita davvero una " prostituta smacherata " in quel momento .
E mi devo essere comportata come tale , dato che , sentendomi arrossire in volto , rimuginai a lungo alla ricerca di una risposta che avesse qualche significato .
Considerai che , forse , quel luogo apparentemente " neutro " e poco propizio , fosse invece un locale abituale per quel tipo di " adescamenti " .
Se cosí fosse , confermerebbe la mia impressione che alcune studentesse , in situazioni davvero precarie , possano considerare l'eventualitá di brevi incontri amorosi concessi , in tutta discrezione , a chi le aiuti economicamente .
Spiegai a me stessa , in quel modo , l'apparente audacia di chi non poteva sapere se avrei accettato o meno la sua offerta .
Rimasi - peró - dubbiosa sui motivi che l'avessero invogliato a considerare proprio chi , come me , si trovava in quel posto per mera coincidenza , e non ostentava la minima intenzione di presentarsi come un oggetto sessuale o di interagire con i presenti .
Certamente , un uomo che abbia avuto molteplici occasioni di usufruire dei servizi di " accompagnatrici " , puó costruirsi un " identikit " , sommario ed imperfetto , ma comunque applicabile ogni qual volta si presenti l'opportunitá .
Solo cosí , il suo comportamento nei miei confronti assunse tutta la dovuta logica .

Lascio a Voi , cari Lettori , l'arduo compito di indovinare quali furono - una volta ripresami dallo shock - gli atteggiamenti e le parole che io utilizzai .
Alcuni di Voi immagineranno che riversai sul malcapitato tutta la mia ira e frustrazione , forse insultandolo e , comunque , sdegnatamente rifiutando di accompagnarlo all'Hotel .
Altri crederanno che io mi sia concessa , se pur con riluttanza , alla " trattativa " , un po' per curiositá , ma anche per constatare , se ci fossero le condizioni per raggiungere un " Accordo " a me conveniente .
Quanti sono coloro che pensano che io , dopo aver comunicato le mie tariffe , e ricevuto un " anticipo " , mi sia lasciata mettere il collarino e lo abbia seguito , obbediente e scodinzolante , fino a permettergli di compiacersi per la scelta ??

11 commenti:

Jivri'l ha detto...

Secondo me avresti dovuto solo fargli presente che era il tuo giorno libero:D a presto. baci

Punter Pentito ha detto...

Sono veramente indeciso. Senza gli ultimi periodi del post avrei detto che la tua risposta sarebbe stata un gentile ma fermo rifiuto, senza sceneggiate.
Ma la parte finale, forse scritta apposta per dare falsi indizi, mi fa pensare che la curiosità abbia preso il sopravvento, magari anche solo per vedere quanto sarebbe stato disposto a spendere, senza per questo garantire una felice conclusione in hotel. Magari la tua tariffa non era abbordabile e da quelle parti esistono condizioni di mercato diverse.
Chissà.
Comunque, se dovessi puntare, direi che alla fine il contratto non si è concluso, senza però esprimermi sulla probabilità che ci sia stata contrattazione o meno.

LED ha detto...

Non vaale , Jivri'l & PP : voi due mi conoscete piuttosto bene e potete prevedere le mie reazioni .. ;-P
Lasciamo , comunque , un velo di mistero , per chi é solo un lettore occasionale dei miei Post , OK ??

Certo che la " Formula " di lasciare a Voi la conclusione di qualche episodio della mia Vita Lavorativa , mi pare intrigante , oltre che interattiva !!
L'applicheró di nuovo , appena possibile .. :-P
BACI !!

milanese ha detto...

A volte bisogna pensare meno. Per me, il tipo "papy", sessantenne sgamato e puttaniere quel giochino di "fare un'offerta oscena" l'ha fatto mille volte. Individua la ragazzina, acqua e sapone, che magari sogna la mise griffata, nel posto isolato, nessun testimone, di certo non può corteggiarla, invitarla a mangiare il gelatino, è vecchio, porco e che fa? che rischia? Poco o nulla. Un rifiuto scandalizzato, ma no! al massimo la ragazzina si alza e se và.Se invece becca quella scazzata, in crisi esistenziale, a corto di soldi,disoccupata, già dubbiosa se dedicarsi al mestiere più vecchio del mondo...zac..il gioco è fatto...ha saputo cogliere quel pò di"escort" che c'è in ogni donna.

LED ha detto...

PORKUS MEDIOLANENSIS DIXIT

( Grazie per la simpatia comunque , mio caro amico !! )

... E io corro! ha detto...

..piuttosto sei riuscita a finire il libro?
Meritava?

Unknown ha detto...

La verdad, muchisimas gracias por seguirme :). Saludos. Antonella Buongarzoni.

LED ha detto...

"... E io corro! " , mi ha colpita veramente il tuo commento , che definirei " sagace " .. hehe ;-P
Non mi é stato possibile terminare la lettura di quel libro - in quell'occasione - anche se si tratta di un volumetto di poche pagine .
C'é stato peró un seguito " felice " , dato che mi sono recata ancora in quel posto e non si sono verificati " incidenti " degni di nota ..
Non so se sia stato tradotto in Italiano e , anche se lo fosse , temo che lo stile di Chico Buarte perda molto del suo fascino in'altra lingua ..
Si esprime a metá tra la Poesia e la Prosa ( non dimentichiamo che é stato anche un cantautore ) e tutto scorre piacevolmente nella versione originale ..
L'idea che muove il racconto é comunque assolutamente geniale e sono certa che affascinerebbe molti dei miei lettori !!

LED ha detto...

ANTONELLA .. Lo siento si intentas leer este Blog con el auxilio del Traductor , que , infelizmente , no sirve para nada ...
Tenía la esperanza que , con tu apellido , podías leer en Italiano ..

Gracias por tu simpatía , de todo modo !!

Un besito ... :-*

... E io corro! ha detto...

Conoscevo le canzoni reinterpretate da molti cantanti nostrani (Mina , Jannacci, Vanoni,Cinguetti,Patty Pravo,Mia Martini,Tosca , Finardi...Fossati , Mannoia..). Non lo conosco in veste di scrittore, nel mero senso della parola..approfondirò.

Ps. E poi dicono che dagli incontri occasionali non viene mai niente di buono ...!Pensa se quel signore invece di sussurrarti all'orecchio quanto e dove, ti avesse semplicemente chiesto "cosa stai leggendo?" ;)

Verifica parola: Pornis (buffo!)

Lazlo ha detto...

Intanto ciao, mi sto leggendo il tuo bel blog per la prima volta e non resisto proprio alla tentazione di indovinare una tua reazione. Secondo me dopo il momento di smarrimento non ti sei arrabbiata, o almeno non lo hai dato a vedere, rifiutando "gentilmente" la proposta. Lo dico perchè dal poco che ho letto mi sembri una di quelle persone che se hanno deciso di leggere un libro lo leggono, punto.
Ciao, e complimenti davvero per come scrivi, mi piace molto.