Nessuno può avere l'assoluta certezza che l'indumento che sta per acquistare , non sia già stato indossato o utilizzato .
Anche quando si presenta in una confezione sigillata , apparentemente intonsa , non ci viene fornita garanzia che saremo noi ad inaugurarne l'uso .
Lo stesso si verifica per qualsiasi altro oggetto di consumo , includendo elettrodomestici , computer ed autovetture , ma - in tal caso - l'impatto é trascurabile , si tratta d'una realtà poco invasiva .
É perché non ne entriamo in contatto fisicamente diretto , come quando vestiamo un involucro per coprirci ed apparire in pubblico .
Proprio partendo da considerazioni di tal genere , a Marianna venne l'idea che le cambiò la vita .
A 36 anni , dopo una reiterata e penosa attività di segretariato in un'azienda agricola , si trovò senza impiego .
Dovendosi occupare da sola delle due figlie adolescenti , si vedeva costretta a svolgere mansioni spesso degradanti e mal remunerate .
Nutriva da molto tempo , dal primo giorno di scuola , quando le vennero a mancare entrambi i genitori , vittime d'un misterioso incidente aereo in Sud America , il progetto d'una Boutique tutta sua .
Ma l'occasione giusta tardava a presentarsi .
E così - come succede a molti - cercava di scordare un sogno , per accettare scelte dolorose , derivanti da impellenti necessità economiche .
Un giorno , non avendo i soldi per la gonna di velluto che la figlia le aveva richiesto , decise d'entrare in un negozio d'una associazione caritatevole , dove si vendono indumenti usati .
Venne accolta , con un sorriso radioso , da una donna anziana , d'origine inglese , volontaria molto cortese .
In poche parole , formulò la sua richiesta : « Una gonna di velluto scuro , taglia 38 , per mia figlia . »
La signora s'allontanó per un istante .
Quando riapparve , portava in mano un sacchetto stropicciato , che consegnò subito con un gesto quasi violento , urlando : « Ecco , quello che cercava ! »
Marianna ringraziò , offrendosi di pagare un Euro o due .
Ma si sentì dire che « tutto quello che abbiamo ci viene donato e non lo vendiamo a chi ne ha bisogno . »
A casa , quando Isabel ritornò da scuola , chiese alla mamma dove si fosse procurata un capo d'abbigliamento in condizioni così perfette .
Lo considerava di suo gusto , promise d'indossarlo il giorno dopo , per una festicciola di coetanei .
Chiese , insistentemente , per più d'una settimana , d'essere accompagnata a comprare vestiti usati .
Marianna non accettò di buon grado .
Si fece convincere , soltanto per non discuterne più .
Raccomandò alla figlia la massima discrezione , e di non abusare della generosità altrui .
Quel Sabato mattina , arrivarono al negozio prima ancora che aprisse .
Sul marciapiede , due involucri molto voluminosi ostruivano il passaggio , ed un terzo , lungo e compatto , era stato appoggiato alla porta principale .
Evidentemente qualcuno s'era appena liberato di quanto non gli serviva piú .
Isabel consultò subito l'orario affisso sulla parete ed esclamó stizzita : « ma mamma , siamo arrivate con quaranta minuti d'anticipo , ti potevi informare meglio .. e adesso che facciamo qui come due allucinate ? »
Senza attendere risposta , srotolò il paio di nodi di uno dei sacchi , ed incominciò a rovistarci dentro .
Prima di tutto estrasse una t-shirt verde , enorme , probabilmente appartenuta ad un uomo alto e muscoloso .
Poi , pantaloni ed una giacca della stessa taglia , due paia di boxer di seta un po' ingiallita e molti calzini di lana , di colori assortiti .
Finse di volerseli provare lì , agitandosi il vestitino come se stesse per toglierselo .
Si trattava solo d'un atteggiamento scherzoso , innocuo , forse dettato dall'impazienza , ma Marianna non ne afferró il significato .
Spintonò la figlia , per sottrarle indumenti che non le appartenevano .
Cosi se li ritrovó lei , tra le mani .
Osservando attentamente , notò , nella giacca , un piccolo rammendo sulla spalla destra , ed un tasca con qualche punto scucito .
Si sentì rabbrividire , socchiuse gli occhi per un istante , perse l'equilibrio e cadde pesantemente per terra .
Entrò in una dimensione differente .
Lì , semi-incosciente , si vide uomo , indossando quel vestito .
Prendeva a pugni un rivale , sotto gli occhi atterriti della sua compagna , che urlava incessantemente .
Ad una fitta al petto , seguì un forte dolore alla clavicola , che costrinse Marianna a sobbalzare .
Barcollando , capì d'essere vittima d'una pugnalata improvvisa , e che non avrebbe piú potuto reagire .
Quando la figlia , meno spaventata che perplessa , l'aiutó a rialzarsi , ritornò in sé , come risvegliandosi da un brutto sogno .
Recuperata la propria identità , avrebbe rapidamente archiviato l'episodio , se Isabel non le fosse apparsa strana .
La ragazza , approfittando della confusione , s'era infilata un càmice da infermiera ed un paio di stivali bianchi , d'una misura eccessiva .
Dava piccoli passi traballanti , ancheggiando per non cadere .
Ispirava fiducia , anche se in modo un po' provocatorio ,
La mamma allora non ebbe dubbi .
Capí , in quell'istante , che ogni abito usato possiede una memoria .
Conserva aspetti e situazioni , caratteristiche proprie di chi se n'é servito prima .
È come un dossier che aspetta un nuovo proprietario , per trasmettergli tutta la sua influenza .
Marianna , coadiuvata dalle figlie , si dedica adesso , a tempo pieno , alla sua Boutique , denominata " Ritornare a Volare " .
Vi si trovano indumenti raccolti nei luoghi più improbabili .
È lei che si reca di persona a sollecitarli , a volte offrendo cifre esagerate per potersene impossessare .
Proprio ieri , insieme ad Isabel , é riuscita ad ottenere da un Capo dei Pompieri una divisa , deturpata da macchie d'acido e da molti pericoli vissuti .
Nonostante fosse ormai inutilizzabile , l'uomo ha richiesto , per separarsene , una contropartita pesante e Marianna ha dovuto accontentarlo .
In questo momento , credo sia vestito da venditrice di pesce in un mercato rionale .
Ha al fianco la moglie , che indossa un completo termico , proveniente da uno scalatore famoso .
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