venerdì 30 novembre 2012

IN UNA NOTTE DI FRONDOSO MOVIMENTO .











Una notte di frondoso movimento spesso nasconde tra pareti di mattoni crudi i petali deformati dai passi d'un gigante senza pietá .
Quattro o cinque chili di succo di frutta rubato mentre il guardiano si lasciava distrarre da una gonnina svolazzante .
Un quaderno riscaldato dove due granchi scarabocchiano parole impronunciabili , per paura che nessuno se le ricordi quando tornerá il sole .
Sto imparando ad inghiottire tempo masticando scaglie di corteccia .
È per me come leggere un romanzo negli occhi castani d'una bimba che m'implora di dipingerle le labbra prima che il vento le ricopra di briciole di pane
La pioggia cade dal cielo che mi sta dentro .
M'impedisce d'arrotolare le lenzuola del letto disfatto dove ho appena venduta la mia ombra .
Umidi di rugiada , i miei giocattoli sono persone senza faccia , mummie con fili d'oro al collo .
Bevono secchi d'acqua avvelenata invece di seguire le indicazioni di chi sa che un testamento é voce che incita al sorriso che vince l'oscuritá di porte serrate e proibite .
Tra tanti libri inutili , riflessi nello specchio della mia stanza , ho trovato una mappa che allontana la bellezza .
Il corpo di chi la indossa naufraga come nube in una ferita di densa cioccolata .
E la camicetta d'acqua diventa un'onda in un mare di sguardi risentiti .
Attraversa come canzone muta le forme evanescenti di tutti i nostri progetti autobiografici .
Anestetizza perché é un fiume che corre tra pachidermi accaldati e pietre pronte a svelare codici al ritmo d'una samba .
Ignorandola , fossilizza e soltanto fiori di cacto ci sbocceranno intorno .
In una storia di vedro e cenere , abitiamo in un giardino di vapori acri , tortuoso e senza entrata .
Respiriamo immagini con la punta delle dita .
Quando la carne non si vergogna , s'espone e scorre in forma di danza .
Ma un minuto dura ore , e parole irrompono come frecce tra due piani , separando un braccio dall'altro , urinandoci gesti che non c'appartengono .
Le macchie d'un candelabro scivolano tra semi di melograno .
Siamo immagini metafisiche che percorrono campi avventurosi dove le spighe sperano di poter spiccare il volo .
Vorremmo anche noi viaggiare come il bordo della seta parassita .
Invece ci ritroviamo presi un un acquario di delfini trasparenti .
Lí torturiamo i sogni dell'infancia .
Da un piatto fondo , solleviamo cucchiai verso un cielo dove virus insani e sordi riflettono il calore di fiamme incatramate .
Ci circondano aberrazioni lente , ritratti su piedestalli viscosi .
Ma io non accetto d'essere ciclista nuda sotto un sole cocente , vociferando sillabe senza senso .
Da interstizi polverosi , lascio che s'espanda il profumo spumeggiante d'un riverbero intenso che chiamo Amore .












   

3 commenti:

Il Rompibloglioni ha detto...

Delicata, onirica ed immaginifica.
Grazie Carla.

★MaRiBeL★ ha detto...

┊☆*... HOLA!
┊ ┊★*㋡
┊ ┊ ┊ ☆*.. CÓMO ESTÁS?
┊ ┊ ┊ ┊★*㋡
┊ ┊ ┊ ┊ ┊☆*... PASÉ POR AQUÍ
┊ ┊ ┊ ┊ ┊ ┊★*㋡
┊ ┊ ┊ ┊ ┊ ☆*... PARA DESEARTE
┊ ┊ ┊ ┊ ★*㋡
┊ ┊ ┊ ☆*... UN FELIZ DIA!
┊ ┊ ★*㋡
┊ ☆*... SALUDOS Y ABRAZOS!
★MaRiBeL★

Nella Crosiglia ha detto...

Una sequenza delirante di sensazioni amorose...
Bravissima!